Appunti di viaggio dalla tappa IT.A.CÀ Palermo 2023

Palermo abbraccia e accoglie tanti vissuti, tante ribellioni, tanti racconti di gente comune, tanti episodi storici…una città complessa e sfavillante, piena di contraddizioni e bellezze strabiliati, crocevia di popoli, culla di culture. Uno scrigno di storie che hanno lasciato segni inconfondibili, insegnamenti per le generazioni del presente e di quelle a venire. Alcune di queste storie sono state raccontate da chi la vive ogni giorno e lo ha fatto all’interno della cornice del Tappa IT.A.CÀ Palermo dal 21 al 24 Settembre 2023 e il tema del festival di quest’anno sembra fatto su misura per questa città: ‘Tutta un’altra storia – Le comunità raccontano i territori

L’edizione del Festival a Palermo è stata inaugurata presso l’Orto Botanico, un luogo fiabesco dove una volta varcato l’ingresso monumentale, si ha l’impressione di abbandonare l’ordinario e il desiderio che si ha è quello di lasciarsi trasportare nella lussureggiante natura.

Gazebo IT.A.CÀ Palermo all’Orto Botanico

Ma ecco il gazebo IT.A.CÀ allestito per l’occorrenza in un clima accogliente di gente pronta ad accompagnare e farsi accompagnare in questa tappa. A presentare il festival e introdurre gli ospiti è stato Fabrizio Giacalone, socio della Cooperativa Sociale Palma Nana promotrice e organizzatrice della tappa palermitana, una realtà attiva sul territorio da più di quarant’anni e impegnata nell’educazione ambientale.

Quello che si percepisce dalle sue parole e dagli altri interventi è l’importanza del perseverare nel compiere azioni volte a creare responsabilità sociale e del territorio. Il seguirsi delle storie di Francesca Vannini di Coop Addiopizzo, Nicoletta Cosentino di Cuoche Combattenti, Claudio e Simona con il loro diario di viaggio hanno fatto riflettere ed emozionare. Hanno raccontato di com’è possibile ribellarsi alla mafia e reagire a realtà di degrado urbano, opporsi a situazioni di violenza in famiglia e infine decidere di continuare a seguire i sogni nonostante una malattia degenerativa non lo permette… e tante altre storie.

Vivere a Palermo è anche sapere cosa si prova quando c’è vento di scirocco: il caldo opprime la città, la sua furia travolge tutto e bisogna solo sperare che si plachi. Questo scenario quasi irreale non ha impedito la passeggiata urbana con le responsabili di Addiopizzo in uno dei quartieri più antichi di Palermo: la Kalsa.

Bottega di un’artigiana del circuito Alab

Con l’imbrunire finalmente il vento si è placato e le parole energiche di Francesca Vannini, una delle fondatrici di quest’organizzazione, hanno descritto fino nei dettagli la storia di rivalsa di questo quartiere contro la mafia. Una storia di coraggio, di condivisione di un obiettivo che se ai primi stadi di quest’azione dal basso sembrava un’utopia, giorno dopo giorno prendeva sempre più forma fino a diventare il trionfo degli artigiani di questo quartiere. Il cammino ha portato i visitatori a conoscere alcuni artigiani delle botteghe del circuito Alab che hanno ripreso il commercio in questa zona dopo un lungo periodo di inattività dovuto proprio alla richiesta schiacciante del pizzo da parte dei mafiosi. Una storia di rivalsa, una storia di chi ha creduto in un mondo migliore.

Infine l’incontro, forse il più emozionante e singolare di questa tappa, è stato con Serafino uno degli ultimi sopravvissuti alla strage di Portella della Ginestra. E’ proprio in questo posto di commemorazione storica che il gruppo si è riunito ed ha ascoltato le parole di quest’uomo, oggi novantatreenne ma che il 1 maggio del 1947 era ancora bambino.

Sig. Serafino, testimone della strade di Portella della Ginestra

Nonostante gli anni passati da quel terribile momento i suoi occhi scrutavano la montagna e seguivano i movimenti di chi sparava e chi si nascondeva, ancora impauriti, ancora alla ricerca di risposte. Tutto il retroscena storico di quello che portò a questa maledetta giornata è stato raccontato da uno storico del posto Pierluigi Basile che ancora oggi studia e ne tiene viva la memoria. Queste terre sono anche racconto di Valentina Fiore di Libera Terra perché oggi confiscate dalla mano della mafia e finalmente gestite da cooperative e messe a coltura.

Della tappa Palermo sono stati narrati solo alcuni appuntamenti in questo post e per avere un racconto completo invitiamo a prendere visione della pagina Facebook e del sito web di Palma Nana.

Ma il festival non è terminato e vogliamo invitarvi a prender parte dei prossimi appuntamenti e soprattutto a partecipare in tanti!

Blog IT.A.CÀ 
Rossella Martino 
Volontaria Comunicazione
Tappa IT.A.CÀ Bologna

Rossella Martino

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