IT.A.CA Bologna 2025 è finito? Bologna ieri, oggi e domani

Quando si conclude un festival come IT.A.CÀ a Bologna, ciò che resta non è solo una fitta “galassia” di appuntamenti, con decine di eventi tra centro urbano, pianura e Appennino fino a Modena e al Modenese. La tappa madre ha declinato il tema di questa XVII edizione –“Custodire il futuro – Dalle scelte di oggi, il volto del domani” – lasciando in eredità un invito chiaro: continuare a custodire i territori che abitiamo e attraversiamo, riconoscere il valore delle comunità.
La tappa di Bologna (con un pezzettino di Modena) è un vero laboratorio diffuso di pratiche, riflessioni e immaginazione collettiva che ha dato vita a un programma lungo più di un mese, con l’aggiunta di eventi off, gli ultimi a dicembre! Un mosaico fatto di cammini lenti, esplorazioni urbane, pedalate, workshop, performance artistiche e momenti di incontro.

Tappa IT.A.CA’ Bologna 2025

Partiamo dagli itinerari in città. Attraversare i luoghi a passo lento guidati da chi li vive è stato un modo per praticarne la cura: ascoltare storie, riconoscere diversità, ripensare il significato stesso di appartenenza. Una geografia affettiva e sociale che invita a osservare Bologna non come sfondo, ma come corpo vivo, stratificato, in movimento. 
Gli itinerari del festival hanno portato partecipanti e viaggiatori a esplorare la città sotto nuove prospettive: percorsi urbani che attraversano la prima periferia bolognese, raccontata da persone con background migratorio, agli spazi queer e del movimento punk, quelli delle lotte femministe, la passeggiata multisensoriale per il centro di Bologna, che ha permesso di trasformare un itinerario turisticamente convenzionale in esperienza corporea ed emotiva. E gli itinerari all’estrema periferia dove gli spazi di comunità, i parchi e i servizi vengono ridefiniti grazie all’impegno degli abitanti.

E poi i percorsi collettivi fuori dalle mura della città.  
Abbiamo attraversato  la pianura fino all’Appennino, muovendoci a piedi e in bici, percorrendo il territorio senza ridurlo a semplice scenario: ogni percorso è stato un modo di custodire i luoghi, un incontro rispettoso con paesaggi, biodiversità, comunità rurali e memorie spesso silenziose. 

Gruppi di ciclo-viaggiatori hanno percorso i paesaggi di pianura, lasciandosi alle spalle il rumore della città: itinerari tra campagne, linee orizzontali, filari, case basse, cielo larghissimo e poi ville abbandonate, un’abbazia fino a una “casa-opera d’arte”. 

Abbiamo visitato in cammino tanti luoghi dell’Appennino Bolognese, lontano dalle traiettorie più battute: qui il festival ha preso la forma di un incontro profondo con la natura e con le comunità attraverso eventi che hanno intrecciato cammino, narrazione, musica, laboratori e performance artistiche.

Anche quest’anno la conoscenza e il contatto con i territori è stato intrecciato all’arte: laboratori, performance teatrali, concerti che hanno coinvolto artist* originari del territorio o che hanno scelto di vivere qui: la performance musicale della compositrice, artista della voce e attivista Luisa Cottifogli, il concerto di Mateo Saralegui e Diana Paiva Cruz, lui argentino, lei italo-brasiliana, bolognesi d’adozione, il duo musicale Fragola e Tempesta che promuovono danze e musiche dela montagna bolognese, La festa della Girobussola che ha ospitato poesia, teatro e laboratori artistici; il laboratorio tenuto dall’artista Manuela Veronesi, la performance teatrale site specific del collettivo Ca’ Inua, quella partecipata dedicata alle migrazioni a cura della giornalista e fotografa Annalisa Vandelli, a cura di Nexus Emilia Romagna, le performance canori del coro Komos e quella delle Agrimanto, la performance attoriale dell’attrice Donatella Allegro. Lo spettacolo del Magnifico teatrino, un festival nel festival Poesando, il festival della letteratura in cammino. E l’elenco non finisce qui.

IT.A.CA BOLOGNA è un festival costruito con tante realtà che abitano e lavorano sui territori con cui per buona parte dell’anno, costruiamo gli eventi e tutto il programma edizione dopo edizione. La rete è cresciuta moltissimo, e alle realtà che ormai progettano e realizzano il festival da tanti anni, ogni anno si  aggiungono altre tra associazioni, artist*, aziende agricole, istituzioni che collaborano alla rassegna e condividono i valori che definiscono il turismo responsabile.

Li vogliamo ringraziare tutt* alla fine di questo articolo.

Tra le realtà e le persone che meritano un ringraziamento speciale ci sono sicuramente quelle che si occupano di accessibilità per le persone diversamente abili che hanno reso il festival un laboratorio di sperimentazione di linguaggi, modi di guardare e di pensare spazi e relazioni e che nutrono ogni anno la nostra tensione verso l’accessibilità e contribuiscono a  ridurre il divario che ci divide dalla sua realizzazione.

Il festival ha mostrato con chiarezza quanto il turismo responsabile possa essere un atto politico. Le scelte di mobilità, i tempi del viaggio, il coinvolgimento delle comunità ospitanti, conoscere i luoghi, la loro bellezza, far emergere e raccontare storie che contribuiscono a caratterizzare il territorio non sono gesti neutri: sono scelte che modellano il nostro rapporto con il territorio e che determinano, oggi, il suo volto futuro, quello di “domani”. In questo quadro, la tappa bolognese ha rappresentato un laboratorio territoriale di sostenibilità e innovazione sociale. Ha valorizzato pratiche di ospitalità e accoglienza diffusa, promozione dei territori minori, redistribuzione delle presenze turistiche, forme di partecipazione e anche modi nuovi di lavorare insieme sempre all’insegna della sperimentazione. È un modo di intendere il viaggio che rompe con l’idea del consumo rapido dei luoghi e propone invece un’esperienza immersiva, un approccio attento e rispettoso. 

Tappa ITACA Bologna 2025

La tappa del festival IT.A.CA Bologna è organizzata da Yoda APS e Nexus Emilia Romagna con il contributo di Territorio Turistico Bologna-ModenaCittà metropolitana di Bologna, Regione Emilia Romagna, Comune di Monzuno.

La squadra di questa edizione 2025: Simona Zedda, Damian Castro, Alessandra Bincoletto, Enrica Luceri, Ester Silverio, Nicolò Salvati, Sara Stellacci, Alessandro Lecci, Giulia Molinarolo, Giovanni Scappatura, Cristina Arigliani, Lorenzo Catalano, Elena Schipani, Rosita Castro.

Un ringraziamento speciale a tutte le realtà e persone che hanno supportato, co-progettato e realizzato il festival:

CDH – Cooperativa Accaparlante e Sandra Negri, Emanuela Marasca e Camilo de la Cruz, Fabio Fornasari e Museo Tolomeo, Next Generation Italy, Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna e l’Associazione Eks&Tra, Wu Ming 2, Bio agriturismo Dulcamara, Liliana Medici, Eugenia Marzi, Giorgio Spanos, Giulia Betti, Ermanno Pavesi, Caterina Piretti, Davide Valacchi, Cooperativa Madreselva, Fragole e Tempesta, Acatù – Rifugi solidali appenninici, Comune di Monzuno, Gruppo Studi Savena Setta Sambro, Pro Loco di Valle, Duilio Camarlinghi, Fondazione per lo Sport Silvia Parente, Associazione Appennino Ritrovato, Associazione Il Ramo d’Oro, eXraBO, Housatonic, Appennino Slow, La Girobussola, Marta Giacomoni, Martina Gambino, FIAB Bologna | Monte Sole Bike Group, Pachu Maison, Shizen Shiatsu, Salvaiciclisti Bologna, Associazione Giardino Botanico “La Pica”, CEAS “La Raganella”, Comune di Mirandola, FIAB Modena, QB – Quantobasta“, Luca Berardi, Alessandra Vaccari, Fabiano Serra, Alessio Santi, Manuela Veronesi, Emporio Foiatonda, Emporio Vaccari, Pro Loco Qualto, Slow Food Bologna, Comune di San Benedetto Val di Sambro, Bar “La Spiaggetta”, Bononia Trekking, La Girobussola Aps, Aldo Becca, Ca’ Inua, Pennelli Ribelli, Museo Nazionale Etrusco Pompeo Aria, Denise Tamborrino, Silvia Concas, Comune di Marzabotto, Concetta Balzotti, Ex Cartiera Marzabotto, Ariane Castello, Associazione Rocca Bio, Cioni Lucia, Sassiscritti, Giovanni Bottari, Same Same Travels APS, in collaborazione con CoCreiamo, ESN Modena e Reggio Emilia, Pianeta, Modena Sobborghi, Mondo Barrio APS, Comune di Modena, Fondazione di Modena, Annalisa Vandelli, Casa di quartiere Scipione dal Ferro, Comune di Castel del Rio, Stefano SchiassiConsorzio Castanicoltori di Castel del Rio, Il Regno del Marrone, In mezzo scorre il fiume, La Cantinaccia, Raffaella Cantagalli, Monia Rontini, Luisa Cottifogli, Associazione Astrofili Bolognesi-APS, in collaborazione con CAI Bologna Ovest, Comune di Monte San Pietro, Cammino Storico Piccola Cassia, Unione dei Comuni Valli del Reno Lavino Samoggia, Gian Marco Passerini, Elena Cipollone, Lorenzo Cocchi, Centro Risorse LGBTI, Coro Komos, Senape Vivaio urbano, Libreria Igor, Cooperativa di Comunità – il Passo della Barca, Spazio Salto, Muovi il Treno, Associazione Salviamo la ghiacciaia, Antonio Cardelli, Sebastiano Bisson, Antonella Mazzon, Stella Ferrari, Francesca Mantovani, Slow Emotion, COpAPS, Agriturismo Parco della Chiusa, Magnifico Teatrino ErranteCompagnia Ganimede, Aleo Film, Letizia Sabadini e Nicolò Sivieri e tanti altri! 

 

La squadra di IT.A.CÀ BOLOGNA 2025
Yoda APS

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