“Niente plastica in viaggio” Di Massimo Acanfora | Editor Altreconomia

Cari amici viaggiatori e amiche viaggiatrici oggi vi parliamo di questa guida a cura di Elisa Nicoli e Chiara Spadaro che firmano “Plastica addio” (Altreconomia) – in uscita a fine giugno – e spiegano come e perché bisogna eliminare la plastica dalla nostra vita.

I numeri non lasciano dubbi: la produzione mondiale di plastica è di circa 350 milioni di tonnellate, ed è destinata ad aumentare nei prossimi anni. Nei nostri mari, finiscono ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici. La plastica costituisce il terzo materiale umano più diffuso sulla Terra dopo l’acciaio e il cemento. I sacchetti di plastica sono il prodotto di consumo più diffuso al mondo – [cit Elena Leoparco – link] 

Un capitolo è dedicato al viaggio: essere turisti responsabili significa anche pensare a itinerari plastic free.
I consigli sono tanti: il più importante è quello di procurarsi un “Kit del viaggiatore zero waste” per evitare la plastica usa-e-getta. Ve ne diamo un’ateprima.

Scrive Elisa Nicoli: “Ecco che cosa procurarsi. Un “forchiaio” (…) cucchiaio e forchetta due in uno, per essere sempre pronti a dire di no all’usa e getta. Un bicchiere e una borraccia. Un paio di sacchetti leggeri per la spesa.

Un paio di sacchetti ultraleggeri in cotone organico.

Un porta-panini professionale e durevole come i Boc’n’Roll (rolleat.com), completamente in plastica dentro e fuori, dichiarata priva di 169 sostanze potenzialmente tossiche della lista SVHC, in base al regolamento europeo Reach 1907/2006.  Un contenitore a prova di fuoriuscita liquidi (v. anche a pag. XX)”.

Altre accortezze: “Nella vostra borsa dedicata al cibo conservate tutti gli eventuali imballaggi che avete acquistato eventualmente i primi giorni, per farveli riempire con i prodotti sfusi che trovate in giro. Diventa una caccia al tesoro a chi vi fornisce cibo sballato. (…) Acquistare sfuso significa comprare esattamente ciò che serve, senza aver bisogno di un frigo e a bassissimo rischio sprechi alimentari. (…) Fate diventare la raccolta di rifiuti in aree naturali un’abitudine.

Se vi piacciono le mode, sappiate che la cosa è diventata cool. Ha anche un nome, si chiama plogging e si sta diffondendo in tutto il mondo. Quando camminate o correte, potete aggiungere all’attività fisica anche un po’ di squat, per raccogliere la monnezza che trovate lungo il vostro percorso”.

Ottimi consigli che potremmo seguire tutti quanti quando viaggiamo, leggiamoci la mini guida, ma nel frattempo rispettiamo il nostro ambiente: che fa bene sia a noi che al pianeta!

Save the planet 🙂

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