Cari e care amiche e amici di IT.A.CÀ, dal 2 al 5 ottobre torna la Tappa Pavia e Oltrepò Pavese, che da ormai sette anni ci accompagna in questo viaggio nel mondo del turismo sostenibile con eventi dislocati sul territorio.
Quest’anno, il programma nasce dal lavoro congiunto dell’Università di Pavia, del Comune e di una rete di realtà locali che condividono la stessa visione: promuovere un turismo sostenibile, lento e consapevole.
Abbiamo intervistato Claudia Lupi, una delle componenti dell’Ufficio per le Azioni di Sostenibilità (OSA) dell’Università di Pavia, per approfondire il ruolo dell’ateneo, il significato del tema 2025 Custodire il futuro, dalle scelte di oggi il volto di domani e le novità della tappa pavese.

Claudia Lupi
Puoi raccontarci che cos’è l’Ufficio per le Azioni di Sostenibilità (OSA) e qual è il suo ruolo all’interno dell’Università di Pavia?
L’Ufficio per le Azioni di Sostenibilità dell’Università di Pavia, che noi chiamiamo OSA, ha il compito di monitorare le azioni in linea con l’Agenda 2030 dell’ONU che l’Ateneo compie, sia al suo interno, quindi quanto l’Ateneo è attento al raggiungimento degli obiettivi, soprattutto in termini di tutela dell’ambiente, gestione dei rifiuti, risparmio energetico, ma anche ovviamente proposte formative, educative e la formazione di nuovi professionisti nell’ambito della sostenibilità.
C’è poi tutta una serie di azioni che l’Ateneo porta avanti verso l’esterno, di formazione e di informazione nei confronti della cittadinanza, ad esempio attraverso la diffusione di buone pratiche che possono migliorare la vita dei cittadini e la qualità delle nostre società in termini di consapevolezza, responsabilità e sostenibilità.
In questo spirito, da quattro anni l’Ufficio OSA e di conseguenza l’Università di Pavia sono diventati organizzatori e coordinatori della tappa di Pavia e Oltrepò Pavese. Abbiamo la responsabilità di mettere in moto la rete dei soggetti che partecipano al festival e anche di costruire un legame tra le diverse proposte culturali che vengono fatte.
Ovviamente il festival è turistico, ma nello spirito di IT.A.CÀ noi consideriamo i turisti in cerca di esperienze autentiche dei veri e propri cittadini. Inoltre Pavia è un crocevia di persone: ha un’università con 33.000 studenti e importanti centri ospedalieri, per cui molte persone sono qui di passaggio e diventano a loro volta fruitori della città.

Tappa IT.A.CA’ Pavia
Quest’anno il tema del festival è “Custodire il futuro”. Cosa significa per voi declinarlo in un territorio come Pavia e l’Oltrepò Pavese?
Per noi custodire il futuro richiama subito la storia della città: Pavia ha radici antiche, ma è anche una città che guarda avanti perché forma i giovani, forma le menti e vuole avere un ruolo negli indirizzi della società attuale e futura.
Custodire il futuro è quindi una chiave di lettura che significa tutelare quello che c’è oggi per renderlo ancora più attraente per chi verrà dopo di noi. In quest’ottica abbiamo fatto una mappatura dei punti di forza della città e del territorio, ma anche delle importanti ricorrenze di quest’anno.
Ci siamo concentrati soprattutto su tre elementi chiave:
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il fiume Ticino, che attraversa il centro storico ed è uno squarcio di natura e di ambiente ricreativo molto significativo;
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i 500 anni della Battaglia di Pavia, evento storico che ha cambiato la storia militare introducendo le armi da fuoco;
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la Via Francigena, di cui abbiamo curato il tratto che passa nel territorio comunale con un lavoro di ripristino dei sentieri, monitoraggio e mappatura dei punti di forza e di criticità.
Questo lavoro lo abbiamo svolto attraverso un campo di volontariato internazionale dal 7 al 14 settembre e il 3 ottobre, proprio durante il festival, accompagneremo l’Associazione Europea Via Francigena lungo questo tratto rinnovato.

Progetto “Passi Connessi”: campo di volontariato internazionale su un tratto della Via Francigena
In che modo l’Università, insieme al Comune e agli altri partner, ha interpretato questo concetto nella programmazione?
Siamo arrivati al settimo anno di festival a Pavia e questo percorso è stato una crescita costante. La soddisfazione più grande di questa edizione è aver creato un forte legame con l’Assessorato al Turismo della città. È importante vedere che anche dal punto di vista amministrativo c’è la volontà di valorizzare una rete nata dal basso, da associazioni, enti e persone che amano il territorio e vogliono offrirlo in un’ottica di turismo lento, attento alle persone, ai luoghi e alla storia.
Un altro punto di forza di quest’anno è stato l’inserimento in programma, in modo sinergico, del festival artistico-musicale Anno Zero, che si svolgerà con noi sabato e domenica. Abbiamo scelto Borgoticino, un quartiere caratteristico della città, e trasformato un cortile in un “giardino delle idee”: uno spazio di laboratori, musica, degustazioni e incontri, pensato per valorizzare non solo il centro ma tutti i quartieri di Pavia, creando una città policentrica in cui vivere al meglio in ogni angolo.
Dopo sette anni di festival a Pavia, ci sono novità in questa edizione?
Sì, oltre alla collaborazione con l’Assessorato al Turismo e all’integrazione del festival Anno Zero, questa edizione segna anche un rafforzamento delle reti locali. Il programma è frutto di un lavoro sempre più condiviso e di una maggiore consapevolezza del valore del turismo responsabile per la città.
Qual è, secondo te, la sfida più urgente per rendere il turismo a Pavia e nell’Oltrepò davvero sostenibile?
La sfida più urgente riguarda l’accoglienza a 360 gradi. Come molte città universitarie, Pavia ha un problema abitativo: poche possibilità di accoglienza e tutte abbastanza costose. Serve una riflessione politica e amministrativa su come rendere l’accoglienza più economica e accessibile, alla portata di chi vuole vivere la città per un periodo breve o lungo.
Parliamo di studenti, turisti, pellegrini, cittadini temporanei: tutti devono poter godere appieno del territorio, attraversare la città a piedi o in bicicletta, trovare punti di ristoro e alloggi a buon mercato. Solo così possiamo parlare davvero di turismo sostenibile.

La Battaglia di Pavia
La tappa di Pavia e Oltrepò Pavese di IT.A.CÀ 2025 si conferma un laboratorio di innovazione e collaborazione, capace di intrecciare storia, natura, cultura e comunità. Grazie all’impegno dell’Università di Pavia e di tutti i partner, custodire il futuro significa costruire insieme un territorio accogliente, accessibile e sostenibile.
Ringraziamo Claudia Lupi per averci dato delle anticipazioni sulla Tappa e vi aspettiamo agli eventi che avranno luogo dal 2 al 5 ottobre.
Blog IT.A.CÀ
Sara Stellacci
Comunicazione IT.A.CÀ Festival
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