Faito Doc Festival | Cinema, arte e natura sul Monte Faito

Care viaggiatrici e Cari viaggiatori, oggi ci spostiamo in Campania, sul suggestivo Monte Faito, una delle cime più affascinanti della catena dei Monti Lattari, nella provincia di Napoli. Qui vogliamo raccontarvi la storia di un festival del cinema nato quasi in punta di piedi, ma capace, nel tempo, di seminare un ricco patrimonio di idee e valori. Un progetto culturale che ha restituito nuova vitalità al Monte Faito, rigenerando lo spirito del territorio e dando impulso a nuove energie, attività e visioni condivise.

Il Faito è un luogo fuori dal tempo, un Parco naturale che si eleva a 1.131 metri sul livello del mare e abbraccia con lo sguardo due golfi. Da qui si scorgono la baia di Napoli, il Vesuvio e le isole di Capri, Ischia e Procida. Un paesaggio sospeso tra cielo e mare, impregnato di nostalgia, che appare e scompare tra le nuvole come un sogno.

Abbiamo quindi intervistato per voi i due fondatori del Faito Doc Festival, Nathalie Rossetti e Turi Finocchiaro, direttori artistici dell’evento che, oltre alle giornate di proiezione, propone laboratori artistici e cinematografici per ragazzi dai 7 ai 17 anni, arricchiti da passeggiate sensoriali e naturalistiche lungo i sentieri del Monte Faito, sempre più ambite.

I direttori artistici Nathalie RossettieTuri Finocchiaro

Il Faito Doc Festival si svolge in un contesto naturale unico, il Monte Faito. In che modo la scelta di questa location contribuisce a promuovere un turismo più consapevole e rispettoso dell’ambiente?

Con un belvedere a 360°, sospeso tra cielo e mare, il Monte Faito accoglie il cinema immerso nei boschi e nel respiro della natura. Lontano dai ritmi frenetici della città, invita a un turismo che ascolta, contempla, rispetta — e che riconnette l’essere umano con la terra e con sé stesso.

Il Faito Doc Festival incoraggia una fruizione culturale lenta e riflessiva, dove il documentario si intreccia con il paesaggio, le passeggiate e la vita di comunità. In questo scenario, la natura non è solo cornice, ma parte viva del messaggio: stimola la riflessione sui temi ambientali e sociali al centro delle opere proiettate, creando un dialogo profondo tra contenuto e luogo.

Nasce così un turismo sostenibile, che valorizza senza sfruttare, promuove la mobilità dolce e alimenta la consapevolezza ecologica di chi lo attraversa.

Il festival non è solo cinema, ma anche laboratori, passeggiate naturalistiche e attività artistiche. Come queste iniziative coinvolgono i partecipanti e li sensibilizzano verso pratiche di turismo sostenibile?

Il Faito Doc Festival unisce il cinema ad un’esperienza immersiva nella natura e nell’arte.

Laboratorio nel bosco con i giovani.

Tra laboratori creativi, passeggiate naturalistiche e installazioni artistiche (Land Art, Biblioteche viventi, Performance, Versi di versi, Painting Jam, Ciclo-proiezioni, Teatro sensoriale) il festival coinvolge attivamente il pubblico, promuovendo un turismo lento, consapevole, sostenibile e una economia circolare. Sul Monte Faito, tra i sentieri nella foresta, i partecipanti scoprono la biodiversità locale guidati da naturalisti, imparano pratiche di agricoltura rigenerativa e creano opere d’arte con materiali naturali e riciclati. I laboratori per bambini e ragazzi stimolano la creatività e il rispetto per l’ambiente fin dalla giovane età. Anche i premi parlano di sostenibilità: realizzati con materiali di recupero e artigianato locale, raccontano un altro modo di fare cultura. Il Faito Doc invita a vivere il territorio, rispettarlo e immaginarlo in modo nuovo.

Negli anni, il Festival ha affrontato temi come ‘Radici’, ‘Diversità’ e ‘Contatto’. Come la selezione di questi temi riflette l’impegno del festival verso questioni sociali e ambientali?

Il Faito Doc Festival è un evento internazionale e intergenerazionale dedicato al cinema documentario. Ogni anno, sceglie un tema – come Radici, Identità, Diversità o Contatto – per stimolare il dialogo tra culture, generazioni e punti di vista, affrontando con profondità le grandi sfide sociali e ambientali del nostro tempo.

Attraverso il potere del documentario, il festival promuove consapevolezza, empatia e partecipazione attiva, coinvolgendo realtà fragili come il centro terapeutico Il Camino e collaborando con associazioni impegnate nella tutela dell’ambiente e dei diritti umani.

Il Faito Doc Festival intreccia il linguaggio del cinema con la forza rigenerante della natura e l’impatto dell’arte sociale. È un progetto culturale vivo, capace di generare cambiamento, rafforzare legami comunitari e valorizzare il territorio. La sua longevità – oggi alla 18ª edizione – e la sua rete di volontari dimostrano quanto sia un modello sostenibile, replicabile e ispiratore.

Il Faito Doc Camp offre un’esperienza immersiva ai giovani partecipanti. In che modo questa iniziativa contribuisce a formare una nuova generazione di viaggiatori e cineasti attenti alla sostenibilità?

Il Faito Doc Camp è un’area di campeggio temporanea che nasce attorno alla “Casa del Cinema” durante il Faito Doc Festival. Gestito dall’associazione Gli Amici della Filangieri, accoglie giovani partecipanti offrendo loro un’esperienza immersiva che va ben oltre la semplice visione dei film. I campeggiatori prendono parte a laboratori artistici e cinematografici, incontri con registi/e, escursioni sensoriali e passeggiate naturalistiche sui sentieri del Monte Faito.

I percorsi sensoriali nella natura sul Monte Faito.

Questa iniziativa non solo alimenta la passione per il cinema, ma promuove uno stile di vita sostenibile e consapevole, a stretto contatto con la natura. I giovani imparano a collaborare, a costruire comunità e a esprimersi in modo creativo, diventando spesso parte attiva dell’organizzazione e portando nuove idee da un’edizione all’altra. Il Faito Doc Camp forma così una nuova generazione di viaggiatori e cineasti sensibili ai temi ambientali, culturali e sociali, incoraggiando la curiosità, il senso critico e il rispetto per l’ambiente.

Il festival collabora con diverse realtà locali, come la comunità Il Camino e la Bottega Baobab. Come queste partnership arricchiscono l’esperienza dei visitatori e promuovono l’economia locale in modo etico?

Il festival, giunto alla sua 18ª edizione, è cresciuto nel tempo grazie a un forte radicamento territoriale e a una rete di collaborazioni che ne garantisce la sostenibilità e la replicabilità. Le partnership con realtà locali come la ProFaito Onlus che da anni lotta per il territorio il Centro Terapeutico di Riabilitazione Il Camino e la CPS – Bottega Baobab arricchiscono profondamente l’esperienza dei visitatori e promuovono un’economia locale etica.

Il Camino, con la sua vocazione comunitaria, crea un ambiente accogliente e inclusivo, favorendo incontri autentici tra visitatori, registi, artisti e abitanti del territorio. Questo scambio umano dà al festival un valore aggiunto, trasformando la partecipazione in un’esperienza condivisa e trasformativa.

La Bottega Baobab, attiva nel commercio equo e solidale, propone prodotti locali e sostenibili, sensibilizzando il pubblico a un consumo consapevole. La sua presenza valorizza le risorse del territorio e offre un modello concreto di economia etica.

Casa del Cinema

Queste partnership radicano il festival nel tessuto socio-economico locale, rafforzano i legami con la comunità e attivano percorsi di cambiamento fondati su reciprocità, inclusione e sostenibilità. Per i visitatori, significa vivere un evento che intreccia cinema, impegno sociale e relazione umana.

Ringraziamo Nathalie Rossetti e Turi Finocchiaro per averci raccontato il loro lavoro sul territorio e questo importante festival di cinema locale e internazionale che lavora per valorizzare in maniera creativa e artistica questa parte della Campania poco conosciuta e legata purtroppo a fatti tragici. 

Intanto vi ricordiamo che il festival si terrà dal 19 al 27 luglio 2025 e trovate tutte le info nel loro sito | Faito Doc Festival. Buona visione! 

Blog IT.A.CÀ
Sonia Bregoli
Coordinamento comunicazione nazionale IT.A.CÀ
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Sonia Bregoli

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