“Noi non ereditiamo la terra dai nostri padri, la riceviamo in prestito dai nostri figli.” Questa è la citazione di Robert Baden-Powell che ha risuonato come un filo conduttore della tappa Mantova, Sabbioneta e nelle Terre dei Gonzaga, un calendario denso di incontri, mostre, cammini e proiezioni.
Due mostre hanno accompagnato tutto il periodo del festival. Nella suggestiva cornice del sottoponte delle Pescherie di Giulio Romano di Mantova è stata allestita “Sguardi sulla Cambogia” di Mattia Gasparotto. Le sue fotografie, intime e sospese, hanno raccontato la fragilità e la grazia di un Paese lontano, ma vicino nei temi: la memoria, il cambiamento, la responsabilità verso ciò che resta. Il Palazzo dei Principi a Bozzolo ha ospitato la mostra Di terra e di acque della fotografa Giulia Flavia Baczynski.
Le immagini dei Borghi del Distretto Culturale delle Regge dei Gonzaga raccontano il paesaggio, i luoghi e l’aspetto della provincia mantovana seguendo il filo conduttore dell’acqua e degli edifici-simbolo della memoria collettiva e delle radici culturali.

Tappa 2025 Mantova, Sabbioneta e le Terre dei Gonzaga
Il festival ha coinvolto tutto il territorio mantovano:
Sabato 27 settembre il borgo di Redondesco ha accolto i visitatori con il suo castello imponente con il Romitorio di San Pietro, luogo di silenzio e con la toccante mostra dedicata alla memoria del Novecento, che espone reperti della Grande Guerra provenienti dalla collezione privata di Nelo Patander.
Domenica 28 settembre il Ciclotour Mantova–Sabbioneta ha unito decine di persone in sella tra Po e Oglio: un lento attraversamento di paesaggi fluviali, dove la natura è stata la vera protagonista.
Il percorso ha previsto visite speciali e suggestive: l’Eco Museo Terre d’Acqua, lo storico ponte di barche e “La Silenziosa”, una casa rurale trasformata dall’artista Italo Lanfredini in un grande atelier e museo della sua scultura.
Il 4 ottobre ci siamo spostati a Sabbioneta dove gli studenti del Liceo Sanfelice di Viadana hanno guidato i visitatori nel progetto Spazi Vacanti, una passeggiata urbana tra luoghi dimenticati e nuove idee per la città ideale. Durante il percorso, ogni tappa è diventata un piccolo racconto: storie di piazze silenziose, cortili nascosti, edifici in attesa di nuova vita. I giovani ciceroni hanno condiviso non solo le loro ricerche, ma anche idee di rigenerazione, immaginando installazioni, spazi di incontro, momenti di socialità e cultura. Lo stesso giorno oltre un centinaio di persone sono partite dal Campo Canoa di Mantova per partecipare a Inco-Mincio, una camminata inclusiva attorno al lago di Mezzo conclusasi con una grande merenda collettiva sulle rive del lago.
Il festival si è concluso all’Oasi Margonare di San Martino Dall’Argine. I partecipanti hanno attraversato un paesaggio quasi sospeso: luogo di silenzio, di specchi d’acqua e di ritrovata comunità, dove la natura racconta ancora una storia secolare.
Quest’anno, per la prima volta, abbiamo scelto di mantenere viva l’attenzione sul Festival lungo l’intero periodo, non limitando le iniziative al solo fine settimana. Abbiamo voluto creare occasioni d’incontro capaci di far respirare l’atmosfera del Festival giorno dopo giorno, in un dialogo continuo tra luoghi, persone e idee. Le Pescherie di Giulio Romano, oggi sede del Mantova e Sabbioneta Heritage Centre, sono state il fulcro naturale di queste attività. Domenica 28 settembre tante persone erano presenti alla premiazione della prima edizione di “Generare Storie”, il concorso letterario e fotografico che ha scelto come tema la mantovanità, in tutte le sue sfumature.
Il 30 settembre si è svolta la visione del film collettivo “Con i miei occhi. Sabbioneta/Giambellino”, realizzato nell’ambito della Scuola di Immaginazione di Sabbioneta. Alla proiezione erano presenti il regista Alessandro Penta e alcuni dei ragazzi, tra i 16 e i 22 anni, che hanno partecipato alla realizzazione del documentario.
Il 1° ottobre, l’architetto Sebastiano Giorgio Bertoni ha condotto il pubblico in un viaggio tra pietra e pensiero, raccontando il restauro del complesso delle Pescherie. L’ultimo appuntamento, giovedì 2, ha visto come protagonista la Riserva Naturale Biogenetica di Bosco Fontana, sede e oggetto di studio del Centro Nazionale Carabinieri Biodiversità, che conserva un frammento di antica foresta di pianura, eredità dei Gonzaga, e custodisce una straordinaria ricchezza di biodiversità in mezzo a un paesaggio ormai fortemente antropizzato.
Manca all’appello solo un evento: la passeggiata patrimoniale Fema filòs. Voci di strada e cortile che ci avrebbe portato alla scoperta della storia del centro storico di Mantova attraverso le voci e i ricordi dei testimoni locali. Purtroppo abbiamo dovuto posticiparla alla prossima primavera ma rientrerà a pieno titolo nel festival come evento off.
Il tema del Festival, “Custodire il futuro. Dalle scelte di oggi, il volto di domani”, è diventato una promessa collettiva: guardare il patrimonio non solo come un’eredità da conservare, ma come un bene vivo da abitare, trasformare e tramandare.
La tappa è promossa dall’Ufficio Mantova e Sabbioneta Patrimonio Mondiale (Comune di Mantova e Comune di Sabbioneta), in partnership con: Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, Fondazione Le Pescherie di Giulio Romano, Fondazione Sabbioneta Heritage, Associazione Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga, Comune di Bozzolo, Comune di Redondesco, Comune di San Martino dell’Argine, Coop. Sociale Charta, ZeroBeat, Istituto Superiore Ettore Sanfelice di Viadana, Codici, Ass. Dove sei tu, Insieme – Centro per le Famiglie di Mantova – Generare il Futuro, Ass. Oasi Margonare, Pro Loco di Redondesco, Coop. La Stazione, La Zanzara, Alce Nero, FAI Delegazione di Mantova, Centro per la Biodiversità del Bosco Carabinieri, Gli Scarponauti – Circolo di Turismo Attivo, Moonshine Swing Dance.
Un grazie speciale a tutte le realtà che hanno reso possibili queste esperienze.
Alessandra Moreschi
Responsabile Comunicazione
Tappa Mantova, Sabbioneta e Terre dei Gonzaga
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