Homo Turisticus | Il paradosso del turismo e come uscirne

Care viaggiatrici e cari viaggiatori, oggi vi parliamo di MicroMega, storica rivista italiana diretta da Cinzia Sciuto e fondata nel 1986 per dare voce alle battaglie democratiche. Da sempre aperta al dialogo tra prospettive diverse, MicroMega affronta temi di politica, cultura, filosofia e scienza con uno sguardo laico, critico e interdisciplinare. Negli ultimi anni ha dedicato crescente attenzione alla tutela del patrimonio culturale e al turismo, inteso come fenomeno antropologico, politico ed ecologico.

Per approfondire questo tema abbiamo intervistato Mariasole Garacci, che ha contribuito alla redazione del numero MicroMega 5/2025 – Homo turisticus. Il paradosso del turismo e come uscirne ed è autrice di uno dei saggi nel volume. Laureata in Storia dell’Arte, scrive su MicroMega, Artribune e altre testate. È stata ricercatrice della Fondazione La Quadriennale di Roma con un progetto su arte e crisi ambientale, conduce per Sveja Podcast la rassegna culturale “Il Tamburino”, ed è una guida turistica. Ha pubblicato Arte, ecologia e attivismo. L’opera estesa (Postmedia Books, 2025).

Mariasole Garacci – Foto di Natalino Russo

Da esperienza elitaria a pratica di massa | Negli ultimi decenni il turismo si è trasformato da un’esperienza “d’élite” a una pratica di massa — come osserva la vostra rivista: in che modo, secondo te, questa trasformazione ha modificato lo “spirito” del viaggio e del turista, in particolare dal punto di vista della responsabilità ambientale, sociale e culturale?

Sono cauta nel tracciare una distinzione tra viaggio d’élite e viaggio di massa sulla linea della presunta autenticità dell’esperienza. La letteratura di viaggio e gli studi sul turismo suggeriscono che l’umanità, da Alessandro Magno a Goethe fino agli instagrammers contemporanei, ha sempre portato in viaggio con sé un intreccio di curiosità, precomprensioni e proiezioni. Per non parlare dei molteplici scopi del viaggio, non sempre encomiabili: colonialismo, commercio predatorio, esotismo.  Anche l’idea, spesso ripetuta, che oggi si viaggi per confermare ciò che i social ci mostrano non è una novità assoluta: i viaggiatori del Grand Tour partivano con in mente un’Italia già vista nei resoconti e nell’arte dell’epoca. Il punto, invece, è che la democratizzazione del viaggio (un fatto positivo in sé) ha generato un aumento vertiginoso dei flussi e reso evidente che ogni spostamento è parte di un sistema complesso in cui si intrecciano ambiente, infrastrutture, lavoro turistico e cittadinanza.

Impatto su città, territori e comunità locali | Il numero segnala che il turismo ha un impatto crescente su città, territori, paesaggi e vita sociale: come si può creare un equilibrio tra accoglienza turistica e tutela delle comunità locali, dell’ambiente e delle culture?

Una delle soluzioni esplorate in questo numero di MicroMega è, semplicemente, viaggiare meno. Il che oggi va di pari passo con comprare meno auto, vestiti e oggetti inutili, consumare meno energia, mangiare meno carne. Insomma, ridurre l’impatto della nostra esistenza. Ciò, però, comporta conseguenze problematiche sull’economia e sul lavoro come organizzati oggi, oltre che limitare le possibilità e le esigenze dischiuse dal neoliberismo globale.

Copertina numero MicroMega 5/2025 realizzata da Daniele Caluri

Risiede qui il paradosso del turismo, e per questo abbiamo tentato di affrontare il turismo come un tema sistemico: non un settore indipendente dagli altri, ma che interroga direttamente i nostri criteri di democrazia, cittadinanza e libertà. Altrimenti è solo questione di tempo e numeri perché il turismo “altro” e “sostenibile” raccontato in alcuni interventi dei nostri autori diventi “turismo di massa”. 

L’ “overtourism” e il paradosso del viaggio | La vostra rivista parla del fenomeno quasi parossistico dell’overtourism e delle contraddizioni che ne derivano. Quali azioni concrete proponi (o hai visto) che possono rimodellare il turismo verso una direzione più consapevole?

L’attivismo di cittadini e associazioni a Napoli, Venezia o in Spagna, con il coordinamento di reti come SET Sud Europa, mostra che un’azione concreta è possibile quando si affrontano insieme le questioni dell’abitare, dell’ambiente, della cittadinanza, del lavoro, del bene comune e del diritto alla città. Inoltre è necessario resistere alla turistificazione, ossia alla fabbricazione della meta turistica come politica economica e, in certi casi, come sola forma di governo dei territori.

Per farlo, bisogna anche mettere in discussione la comunicazione istituzionale del Ministero del Turismo o di ENIT, modellata sulla promozione pubblicitaria (si pensi alla famigerata e maldestra Venere influencer) e orientata ad attirare consumatori più che a promuovere una reale comprensione dei luoghi.

Ruolo di educatori, famiglie, operatori e festival | Dato il nostro impegno nel promuovere turismo responsabile e consapevole, vorrei chiederti: qual è secondo voi il ruolo specifico che può avere un festival come IT.A.CÀ o un progetto educativo per rendere “turista” e “viaggio” più partecipativi e meno impattanti?

Festival come IT.A.CÀ e progetti educativi possono avere un ruolo cruciale perché intervengono su ciò che spesso manca nelle politiche turistiche tradizionali: la formazione dello sguardo. Se l’overtourism è anche il prodotto di un immaginario che riduce i luoghi a beni di consumo, allora lavorare sull’immaginario – su come guardiamo, interpretiamo e abitiamo gli spazi – diventa un’azione profondamente politica.

Tappa IT.A.CÀ Monti Dauni 2019

Un festival può essere l’occasione di tentare ciò che le istituzioni raramente riescono a fare: mettere in dialogo comunità locali, ricercatori, operatori turistici, famiglie e viaggiatori, costruendo momenti di confronto che restituiscano complessità ai territori. In altre parole, si può ricucire il legame tra chi vive un luogo e chi lo attraversa, generare spazi di apprendimento collettivo e combinare comunità di senso.

Ringraziamo Mariasole per questa intervista e per averci raccontato il ruolo di MicroMega nel dibattito nazionale su temi che anche noi, come progetto dedicato al turismo responsabile e sostenibile, sentiamo profondamente nostri.

IT.A.CÀ Blog 
Sonia Bregoli 
Responsabile comunicazione nazionale IT.A.CÀ

Sonia Bregoli | Responsabile Comunicazione Festival IT.A.CÀ

Sonia Bregoli

 

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