Radice s. f. [lat. radix –īcis] – 1. La parte inferiore del corpo delle piante superiori che ha la duplice funzione di fissare la pianta al terreno e di assorbire da questo l’acqua e i sali necessari al suo nutrimento.

2. di Ravenna, l’insieme dei substrati storici, naturali, artistici e culturali che hanno la duplice funzione di custodire le antiche tracce della sua grandezza e di assorbire da queste l’energia necessaria a un movimento continuo di valorizzazione responsabile dell’identità territoriale.

Movimento s. m. [der. di muovere]. – 1. In demografia, il processo di rinnovamento continuo cui la popolazione è sottoposta per effetto delle nascite e delle morti e delle migrazioni.

2. di Ravenna, il processo di rinnovamento continuo cui il territorio è sottoposto per effetto della contaminazione di idee, pensieri, arti e progetti nati da chi affonda le sue radici, antiche o contemporanee, nella sua bellezza.

In qualsiasi modo scegliamo di interpretare le parole “radici” e “movimento” possiamo notare sia gli ossimori che le similitudini.
L’una che esprime la necessità di ancorarsi per nutrirsi, l’altra la necessità di viaggiare per sopravvivere.

Entrambe, però, perfettamente in sintonia se si parla di identità territoriale. Quest’anno esploreremo Ravenna e il territorio circostante in cerca di radici profonde, come l’antica Vena del Gesso e le vie delle acque, e di talee recenti, un concerto jazz, un brunch romagnolo vegano e la street art. In ogni strada che percorreremo o in cui stazioneremo, nonostante le differenze, saremo sempre a casa.