Monte Catria

12 – 19 Ottobre

12 – 19 ottobre 2025

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Marche

  1. SETTE GENERAZIONI

11 DICEMBRE 2020  IBRAHIM HINDOU OUMAROU

Tra gli M’Bororo Fulani del Ciad – la mia gente – esiste una regola perenne, che ci tramandiamo di generazione in generazione. Ogni bambino deve imparare i nomi dei suoi antenati fino alla settima generazione. E ognuno di noi deve agire pensando alle prossime sette generazioni. E’ una tradizione che affonda le sue radici nei secoli durante i quali il mio popolo ha vissuto in armonia con la natura…”

“…Pensando alle sette generazioni che ci seguiranno, abbiamo adottato una regola molto semplice: ci assicuriamo che le piante che ci nutrono, l’acqua che beviamo, il legno che usiamo per cuocere il cibo possano esserci ancora in futuro, per quelle sette generazioni. Non conosco molte culture, al di fuori delle comunità indigene, che si preoccupino in questo modo dei nipoti dei nipoti dei loro nipoti…”

“…Ma non tutto è perduto – non ancora. Io non smetterò di lottare, e non lo faranno le mie sorelle e fratelli in Brasile, in Australia e nel Pacifico. Combatto perché il nostro modo di vivere, la nostra identità e i nostri ecosistemi sfuggano alla distruzione. Con le nostre conoscenze tradizionali, possiamo offrire soluzioni per fermare il cambiamento climatico e la sesta estinzione storica di massa della biodiversità. Nel corso dei secoli abbiamo appreso come vivere in armonia con la natura, che in cambio ci ha protetto. Sappiamo come proteggere le foreste. Sappiamo come proteggere gli oceani. Sappiamo come trovare acqua durante la più dura siccità, e di quali piante nutrirci quando un uragano distrugge tutti i raccolti…”

“Io so che esiste una via d’uscita da questa crisi ecologica. Gli esseri umani sono probabilmente i più intelligenti tra tutti gli animali. Nei sogni di chi prende le decisioni politiche ed economiche sembrano esserci soltanto intelligenze artificiali e tecnologia. Ma vorrei ricordare loro che la natura è la più meravigliosa delle tecnologie, e che nella saggezza di una nonna indigena c’è più intelligenza che nel più potente dei computer.
Questo non è un messaggio per le generazioni future, ma per quelle di oggi. Secondo gli scienziati ci restano dieci anni di tempo per fare qualcosa. Dieci anni è meno di una generazione. Dieci anni per fare in modo che, tra uno o due secoli, i nostri pronipoti possano ancora stupirsi di fronte alla magnifica bellezza dei panorami del Sahel, dei suoi animali e dei suoi alberi. Dieci anni per trovare un modo di vivere sostenibile che permetta a ogni uomo e donna della Terra di pensare alle sette generazioni che verranno dopo, e decidere di lasciare loro un pianeta in cui torni di nuovo a esserci armonia tra gli esseri umani e la natura”.

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