TEMA NAZIONALE 2023

Tema nazionale 2023

Tema IT.A.CÀ 2023 

Tutta un’altra storia – le comunità raccontano i territori

Siamo chi siamo, ma anche chi raccontiamo di essere. Perché le storie narrate o che ci narriamo danno un senso alle nostre vite e alla Storia delle società in cui viviamo. Perché “la storia siamo noi canta De Gregori siamo noi che scriviamo le lettere, siamo noi che abbiamo tutto da vincere e tutto da perdere”.

Che storie ci stiamo raccontando, dunque, quando siamo in viaggio o quando restiamo a casa? In che modo proviamo a dare un ordine al caos del mondo? Quale immaginario ci invita ad agire in modo responsabile verso un mondo che appare sempre più depredato e ammalato?

Se le storie che raccontiamo a noi stessi e agli altri ci aiutano a comprendere la realtà e a trovarci un senso, la pandemia di questi anni e le relative implicazioni ci costringono ad affinare la capacità di raccontarsi per gestire delusioni, traumi, conflitti personali e collettivi.

La sedentarietà obbligata ha ristretto i confini alle nostre case e alla nostra stessa pelle. Oggi che abbiamo ripreso a interagire con gli altri e viaggiare, con un ritmo ancora più frenetico di quello precedente, come sono cambiate le storie che (ci) raccontiamo rispetto a ieri? 

E’ tornato tutto come prima o abbiamo imparato qualche lezione che proviamo a mettere in atto?

Oggi più che mai le parole per raccontarci sono importanti. Così come le relative pratiche che ne conseguono. Che si tratti del nostro rapporto con la vacanza o con lo sviluppo del territorio, con l’ospitalità verso lo straniero o la solidarietà nei confronti di chi sopravvive ai margini, è tempo di ripartire dal piccolo, dal personale, dal locale, per restituire voce e spazio alle storie vive (o che hanno vissuto) su un territorio. 

Partire dalle storie come esercizio di prossimità, per affrontare le sfide globali (dalla crisi climatica alla guerra) a partire dal locale; accogliere e raccogliere narrazioni capaci di restituire senso di comunità, conoscenza, esperienza. 

Tutta un’Altra Storia è ascolto, cura, riflessione collettiva, capacità di mettere in luce il capitale spaziale e culturale che esiste a partire dalle relazioni, siano esse fisiche o virtuali.

Narrazioni e contro-narrazione, per costruire o decostruire, aggregare o svelare, ripensare il nostro modello di sviluppo curando le relazioni di prossimità, in ottica intersezionale e decoloniale.

Le comunità raccontano i territori

Il tema proposto pone l’accento sul particolare valore che può avere per il turista farsi raccontare i territori in cui si reca direttamente dalle comunità che ci vivono (e ci hanno vissuto). 

Raccontare di persona una storia – la propria storia – ed ascoltarla, porre domande e dare risposte guardandosi negli occhi, e infine stringersi la mano per salutarsi, può restituire il piacere della relazione umana “a tutto tondo” (cioè impegnando tutti i sensi) che stiamo dimenticando a causa della virtualizzazione dei rapporti, ridotti a connessioni e transazioni digitali. 

E poi, cosa c’è di più bello che ascoltare il nostro interlocutore affermare, concitato: ora ti dico io veramente come sono andate le cose…non è andata proprio così…è tutta un’altra storia”!  

Vogliamo ascoltare e raccontare storie considerate marginali ma che nascono in quegli spazi dove la marginalità diventa un luogo radicale di possibilità: uno spazio di resistenza.

“Luoghi capaci di offrire la condizione di una prospettiva radicale da cui guardare, creare, immaginare alternative e nuovi mondi. Non si tratta di una nozione mistica di marginalità. È frutto di esperienze vissute”Bell Hooks (Insegnare a trasgredire – L’educazione come pratica della libertà. 2020).

L’illustrazione del festival IT.A.CÀ è stata pensata e creata come prima opera dall’artista Monica Gori.

YODA APS
Via della Salita 31, 40138 – Bologna (BO)
info@gruppoyoda.orgwww.gruppoyoda.org
C.F. 91161380372 – P. IVA 03267091209

Privacy Policy

Cookie Policy

Prodotto originale frutto delle menti felici e creative di Happy Minds Agency