Tema nazionale 2025

Tema 2025

Tema IT.A.CÀ 2025 

CUSTODIRE IL FUTURO

Dalle scelte di oggi, il volto del domani

“Custodire il futuro” ci invita a riflettere sul rapporto tra presente e futuro, tra cura e trasformazione, conservazione dell’esistente e apertura alle possibilità a venire.

La saggista Chiara Valerio, nel suo libro “La tecnologia è religione”, sottolinea come il presente ci sfugga continuamente, distratti dalla possibilità di registrarlo e rivederlo digitalmente. Ma un presente vissuto con distrazione non può generare quella sintesi necessaria che collega passato e futuro. D’altra parte, ammoniva già Primo Levi che “Senza memoria non c’è futuro”.

Cosa custodiamo dunque? E come?

L’etimologia del termine “custodia” richiama l’idea di coprire, proteggere e nascondere qualcosa di valore, con un’accezione di difesa ed esclusione piuttosto che di apertura e condivisione. Il ruolo del custode, infatti, consiste nel controllare gli accessi e impedire l’ingresso agli estranei, proteggendo ciò che è ritenuto prezioso. Le sue azioni, come la manutenzione e la conservazione, mirano a preservare l’esistente senza metterlo in discussione o ridefinirlo, assumendo che ciò che viene custodito abbia un valore immutabile da difendere.

“Custodire il futuro” è dunque forgiare il volto del domani attraverso le scelte di oggi, nella consapevolezza che ogni decisione, piccola o grande, è un seme che germoglia nel tempo. Perchè le azioni di ognuno, collettivamente intrecciate, plasmano la trama del nostro mondo futuro, come mani sapienti che modellano la creta.

Tappa Valnerina e Valle Spoletana 2024

L’Antropologo Vito Teti ci avverte che non sappiamo immaginare il futuro perché non ne abbiamo malinconia. Recuperare questa malinconia non significa rifugiarsi nel passato, ma riconoscere le stratificazioni culturali che ci hanno portato fin qui e da cui possiamo trarre insegnamenti per il domani. Forse dovremmo imparare dalla spiritualità Zen da quella attenzione al dettaglio e al “qui e ora” che non è appiattimento sul presente, ma una cura consapevole che apre lo sguardo a nuove possibilità.

Custodire il futuro significa fare scelte responsabili oggi per garantire un domani vivibile. È un invito ad abbracciare una visione lungimirante, come suggerisce il filosofo e storico tedesco Hans Jonas con il suo “principio di responsabilità”: bisogna agire in modo che le conseguenze delle nostre azioni siano compatibili con la permanenza di una vita autenticamente umana sulla Terra. In questo senso, il turismo responsabile promosso dal Festival IT.A.CÀ è una pratica di cura e trasformazione che si oppone alla logica predatoria del turismo di massa.

Le tappe del Festival possono orientarsi verso il tema “custodire il futuro” attraverso pratiche concrete di sostenibilità ambientale: la scelta di mezzi di trasporto a basso impatto, la valorizzazione delle ferrovie storiche e delle ciclovie, il sostegno a un’ospitalità diffusa e regolamentata. Queste scelte non solo riducono l’impatto ecologico, ma promuovono una visione del viaggio come esperienza di relazione autentica con i luoghi e le comunità.

Queste tematiche portano a riflettere sull’’overtourism, fenomeno che minaccia l’equilibrio di molte destinazioni, va affrontato non solo in termini di denuncia, ma con proposte concrete per un turismo più equo e sostenibile. Quale sarà il volto del turismo di domani? Quando altre centinaia di milioni di viaggiatori si aggiungeranno alle centinaia di milioni attuali? Questa è una domanda che il Festival IT.A.CÀ pone con urgenza, invitando al dialogo tutte le parti interessate, senza cadere nella trappola di un pensiero unico. 

Ogni scelta che facciamo oggi determina il mondo di domani. La scrittrice Rebecca Solnit scrive: Il futuro non è scritto, ma si costruisce attraverso le nostre azioni quotidiane, attraverso le storie che scegliamo di raccontare e i sogni che decidiamo di seguire”. Il turismo responsabile è una di queste scelte, un modo per riscrivere il nostro rapporto con il pianeta e con gli altri, un’opportunità per creare un futuro più giusto e sostenibile.

Viaggiare in modo responsabile è anche un’occasione di crescita interiore. Il giornalista e scrittore Tiziano Terzani ci ricorda che il viaggio è uno strumento di conoscenza, un modo per guardare il mondo con occhi nuovi. E come sottolinea l’indimenticabile viaggiatore Bruce Chatwin, un viaggio non si misura in miglia, ma in esperienze vissute”. È questa profondità esperienziale che il Festival vuole valorizzare, incoraggiando un turismo che rispetti i tempi lenti della natura e delle comunità.

Tappa Bologna 2024

Conservare o innovare? Proteggere o trasformare? Queste domande hanno accompagnato ogni epoca, ma oggi assumono un’urgenza ancora più impellente. Custodire il futuro non significa soltanto difendere e mantenere intatto ciò che abbiamo ereditato, bensì implica anche la capacità di immaginare nuove prospettive, di ripensare l’utilizzo del territorio in modo creativo e sostenibile e di rafforzare la comunità attraverso scelte consapevoli e responsabili: è un impegno collettivo. 

Viviamo in un’era di interdipendenza globale, dove ogni nostra scelta ha ripercussioni sull’insieme del pianeta. Investire in infrastrutture sostenibili, promuovere l’innovazione responsabile e favorire la partecipazione attiva di cittadini e viaggiatori sono strategie cruciali per coniugare tradizione e cambiamento.

Tuttavia, il concetto di custodia porta con sé un’ambiguità: proteggere il futuro non deve significare chiudersi nella difesa del presente. La custodia non è un atto di conservazione passiva, ma una pratica dinamica che apre a nuove prospettive. Il rischio è quello di trasformare il futuro in una proprietà da proteggere e controllare, anziché in un orizzonte di possibilità aperte.

In questo senso, custodire il futuro non significa imporre una visione univoca, ma difendere la pluralità delle possibilità. È un atto di speranza e di apertura verso l’inedito, come suggerisce la filosofia turistica dialogica che guida IT.A.CÀ: un turismo che si nutre della relazione etica tra viaggiatore e territorio.

Tappa Valle Panaro 2024

Il coinvolgimento della comunità è un pilastro fondamentale per custodire il futuro. È essenziale facilitare la partecipazione attiva, soprattutto delle nuove generazioni, nei processi decisionali legati alla pianificazione turistica. Questo significa organizzare incontri partecipativi, promuovere programmi di formazione per le comunità locali e sostenere iniziative di turismo basato sulla comunità, come le cooperative artigiane e le piattaforme di scambio reciproco.

L’educazione e la sensibilizzazione turistica sono strumenti chiave per radicare queste pratiche nel tessuto sociale. Attraverso dispositivi pedagogici ed esperienze territoriali, è possibile coinvolgere le comunità in percorsi di rigenerazione ambientale e relazionale, favorendo una cultura del viaggio che sia al contempo etica e trasformativa.

L’attivista e blogger Rebecca Solnit scrive che “il futuro non è scritto, ma si costruisce attraverso le nostre azioni quotidiane”. Il Festival IT.A.CÀ raccoglie questa sfida, invitandoci a immaginare e costruire un domani più giusto e sostenibile prendendosi cura del presente con la consapevolezza che ogni scelta, ogni gesto, ogni viaggio può essere un seme di cambiamento.

Tappa Ogliastra 2024

Custodire IL futuro – non un futuro – vuol forse dire custodire la possibilità che sia diverso dal presente, difendere, proteggere e valorizzare la possibilità che le cose cambino, che ci siano delle aperture in cui guardare, dei sentieri nuovi da esplorare. Forse vuol solo dire essere capaci di coltivare la speranza.

Così, mentre il tempo scivola via, custodire il futuro diventa l’impegno di un’umanità che sceglie di danzare con il pianeta, piuttosto che sopra di esso, costruendo, passo dopo passo, un domani che abbia ancora il profumo della terra che fiorisce.

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