Care viaggiatrici e cari viaggiatori oggi vi portiamo con noi in un nuovo capitolo del nostro percorso. Siamo felici di condividere una notizia che per noi ha un significato speciale: nasce una collaborazione che sentiamo profondamente in sintonia con i valori che da sempre guidano il nostro cammino. Un’unione che mette insieme pubblico e privato, visioni e pratiche, con l’obiettivo comune di costruire relazioni autentiche tra le persone e i territori, valorizzando le comunità locali e il loro sapere.
Per la 17ª edizione di IT.A.CÀ avremo infatti al nostro fianco una realtà che ammiriamo da tempo: l’associazione Borghi Autentici d’Italia. A raccontarci chi sono e qual è la loro visione sarà la presidente Rosanna Mazzia, che ci accompagna in questo incontro con una realtà viva, radicata e in continuo movimento.

Rosanna Mazzia
Ciao Rosanna, potresti raccontare ai nostri lettori e lettrici il progetto Borghi Autentici d’Italia, nato per riscoprire i borghi italiani come luoghi da vivere, sostenere e preservare? Qual è la sua origine e quale obiettivo si pone?
Borghi Autentici d’Italia è un’Associazione che riunisce piccoli e medi comuni, enti territoriali ed organismi misti territoriali, attorno all’obiettivo di un modello di sviluppo locale sostenibile, equo, rispettoso dei luoghi e delle persone e attento alla valorizzazione delle identità locali.
L’obiettivo: riscoprire i borghi italiani quali luoghi da vivere, sostenere e preservare.
È la proposta di UN’ALTRA IDEA DI STARE: un nuovo modo di abitare i borghi, di coniugare la capacità di trattenere i cittadini residenti e di attrarre nuove forme di cittadinanza, di impegnarsi nel miglioramento della qualità della vita, rafforzare il tema dell’ospitalità come “destinazione di viaggio” di un “turismo lento e sostenibile”, ma con la consapevolezza che non deve essere il solo TURISMO il fattore trainante dello sviluppo, ma una delle tante prospettive possibili.
Perché, a livello nazionale, è così importante promuovere Comunità Ospitali, protagoniste della nuova Soft Economy? Che impatto economico hanno sullo sviluppo e sulla tutela delle comunità locali?
In questi territori che qualcuno – con una visione miope – vuole non solo marginali ma marginalizzati, negli ultimi anni, è stato adottato un approccio generico e superficiale che ha proposto come soluzione allo spopolamento un indistinto sviluppo turistico, spesso rivolto a sistemi economici locali non adeguati, inseguendo il modello dei centri urbani più grandi, “povero” di sostenibilità sociale ed ambientale.
È improcrastinabile il superamento della fase (giunta all’apice nel corso della pandemia) dei borghi cartolina e della loro valorizzazione esclusivamente come “vetrina” delle tante testimonianze storico-culturali diffuse sul territorio e non è più rimandabile l’assunzione della consapevolezza che non può e non deve essere il solo turismo il fattore trainante dello sviluppo locale, ma una delle tante prospettive possibili. Altre devono essere le energie inedite necessarie per creare le condizioni per abitarli e renderli “ospitali” innanzitutto per chi già ci vive (e non necessariamente mete turistiche), sfidando la complessità delle locali dinamiche di vita e delle strette interazioni con le politiche nazionali ed internazionali da cui questi luoghi sono coinvolti.
Oggi si parla molto del ritorno dei giovani nelle aree interne e nei piccoli borghi. Nel vostro manifesto, infatti, sottolineate l’importanza di questo tema con l’affermazione: “I giovani sono il futuro del borgo, senza i quali il borgo non ha futuro”. In che modo riuscite a promuovere progettualità che incentivino la loro permanenza e il loro coinvolgimento?
Nel recupero e nella rivitalizzazzione dei piccoli centri, è necessario evitare la trappola del “borgomuseo” e favorire, invece, la sua vitalità, promuovere comunità operose che sanno leggere le proprie risorse e intervenire per migliorarle e tutelarle. La ricerca di un maggiore coinvolgimento della comunità e degli attori locali e la realizzazione di nuove progettualità in grado di aumentare il proprio radicamento nel territorio portano l’attenzione sulle organizzazioni del Terzo settore e sulla loro propensione a caratterizzare il proprio operato tramite approcci inclusivi e collaborativi.
Ciò comporta l’impegno – promosso e sostenuto soprattutto delle amministrazioni locali – a sperimentare una dimensione competitiva, costruendo nuove destinazioni che consentono una fruizione di qualità che riguarda non solo chi arriva per turismo o per altre motivazioni di vita ma anche soprattutto chi da sempre risiede in questi luoghi e desidera rimanervi.
La conoscenza delle opportunità del contesto locale, la partecipazione e il protagonismo locale, l’attivazione di alleanze tra gli operatori locali, in grado di mettere in atto dinamiche socioeconomiche territoriali e favorire opportunità che siano auto – sostenibili, come le cooperative di comunità, possono essere validi strumenti per coinvolgere i giovani e anche i meno giovani a credere ed investire sul proprio territorio e sulla propria comunità.
Siamo partner dell’edizione 2025 delle vostre Giornate Nazionali, dedicate al tema “STORIE DA ABITARE: BORGHI, BENI COMUNI E FUTURO CONDIVISO”. Qual è l’obiettivo di queste giornate di condivisione e da dove nasce l’esigenza di creare momenti di comunità come questo?
L’idea della condivisione di un bene unico sarà il cuore del tema dell’edizione 2025, intitolata “Storie da abitare: borghi, beni comuni e futuro condiviso”. Sarà sotto l’egida di questa dichiarazione d’intenti che le Giornate Nazionali celebreranno le comunità che rendono questi borghi dei luoghi vivi, in grado di evolvere nel tempo grazie alla forza della partecipazione e della condivisione.
Tanto i visitatori quanto i residenti, scegliendo di vivere i borghi, sperimenteranno un’altra idea di stare, fatta di relazioni autentiche e di progetti da compartire. Per questo, la 9°edizione della Giornata Nazionale dei Borghi Autentici d’Italia punterà a valorizzare iniziative volte a promuovere una responsabilità collettiva e a stimolare la partecipazione attiva alla vita comunitaria attraverso momenti di socialità e azioni concrete. Un invito all’azione, sia corale che individuale, per ripensare e costruire un nuovo modo di abitare, reso unico e irripetibile proprio da quel fare insieme che è il collante dal quale le comunità vengono tenute unite.
Lo diciamo da sempre, i Borghi Autentici d’Italia non hanno come obiettivo lo sviluppo turistico ma vogliono essere luoghi vivibili tutto l’anno, dove accanto ai servizi essenziali le comunità e le Pubbliche Amministrazioni siano impegnate nello sviluppo di competenze, eccellenze, tradizioni. Il nostro obiettivo è che coloro che, per svariati motivi, scelgono di abitare – per un tempo più o meno limitato – questi luoghi abbiano il diritto e la possibilità di non dover rinunciare non solo ai servizi e ai diritti essenziali ma anche ad una certa esperienza umana, culturale, esistenziale. Questa Giornata, quindi, è lo strumento con il quale mettiamo a terra il nostro manifesto per un modello di vita più autentico, identitario, condiviso.
E siamo davvero felici di poter condividere questo percorso insieme a Voi di IT.A.CÀ Festival del Turismo Responsabile, e a tutti i nostri partner, così come siamo convinti che questa condivisione di intenti e di idee sapranno arricchire i percorsi comuni delle nostre realtà associative.
…
Ringraziamo Rosanna per averci raccontato il funzionamento dell’associazione e l’importante lavoro che portano avanti da anni sul territorio. Per noi, questa collaborazione — che oggi si traduce in un patrocinio nazionale — è molto significativa e rappresenta un’opportunità preziosa per attivare nuove progettualità locali e nazionali.
Blog IT.A.CÀ
Sonia Bregoli
Responsabile Comunicazione Nazionale IT.A.CÀ
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Sonia Bregoli
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