La casa degli amici non è mai troppo lontana | Campania Felix 2022

… Questo proverbio della tradizione africana può spiegare cosa ha spinto una piccola associazione napoletana – “Napoli inVita. Persone Idee Opere per lo sviluppo sociale del territorio” – ad organizzare, per il terzo anno consecutivo, lontano dalla città dove è nata (ed ha la sede operativa, nel Rione Sanità) la tappa di IT.A.CÀ Festival del turismo responsabile. Ogni anno, infatti, troviamo nuovi amici, ritroviamo vecchi amici (e qualcuno lo perdiamo, anche) in questo territorio definito da Plinio il Vecchio “Campania Felix” ma che, negli ultimi decenni del ‘900, ha assunto notorietà mediatica, anche internazionale, con il meno fausto appellativo di “Terra dei Fuochi”.

Nei due fine settimana del 22-23 e 29-30 ottobre 2022 siamo, quindi, tornati nella vasta area, per gran parte a vocazione agricola, che si sviluppa a nord di Napoli e nella provincia di Caserta, sino al confine naturale del fiume Garigliano e dell’antico cratere di Roccamonfina. La particolare amenità e fertilità di queste terre ne fecero luogo di villeggiatura e svago (otium) per l’aristocrazia dell’antica Roma e, più in là nella storia, gli “illuminati” monarchi borbonici del ‘700 ed inizio ‘800 costruirono in questo territorio dimore e opere di ingegneria che sono rimaste nella storia, non solo, dell’arte e dell’architettura (come la Reggia di Caserta), ma anche, della vita civile e dell’economia (come le fattorie e le scuderie presso il Real Sito di Carditello, le seterie presso la Reggia di San Leucio, l’Acquedotto vanvitelliano, che ancora porta l’acqua al complesso sistema idrico dei Giardini nella Reggia Casertana e il Ponte borbonico sul fiume Garigliano). Dopo l’unità d’Italia queste zone costituirono il “cuore” della più vasta provincia di “Terra di Lavoro”, che fu, poi, sciolta con decreto del Duce ma che ha lasciato nella memoria collettiva il toponimo che fa riferimento al requisito indispensabile per un luogo in cui sia possibile abitare (dove non si può lavorare non si può vivere). Come già accennato, nella storia più recente si sono, progressivamente, create tutte le condizioni per rendere l’antica Campania Felix un luogo in-abitabile! Il connubio tra lo sviluppo della criminalità organizzata e lo sfruttamento irrazionale e abusivistico del territorio hanno letteralmente violentato la bellezza di questi luoghi.

Ma non tutto è perduto… Gli amici incontrati lungo la nostra strada ci hanno fatto capire che la determinazione, il coraggio, la solidarietà umana e l’impegno civile possono ancora cambiare in meglio qualcosa e che la popolazione locale ha intrapreso un percorso di riappropriazione dell’habitat ereditato da più di 2000 anni di civiltà (dei quali solo un relativamente breve scorcio è stato nefasto).

Inoltre, a riprova della saggezza africana, ci hanno accompagnato negli eventi delle nostre tappe amiche ed amici venute apposta da Crotone – Irene Trocino, Lella Arabia e Tiziana Paletta dell’associazione #ioresto (che ha coordinato la tappa “Crotone”) e Alessandro Frontera, agronomo, scrittore e guida turistica ambientale (che ha coordinato, per il Comune di Umbriatico, la tappa “Colline alto crotonesi”) – e da Roma (ma, in fondo, dal Giappone) – Mika Takizawa, appassionata supporter del Festival ed esperta del turismo responsabile ed enogastronomico.

La prima giornata di IT.A.CÀ Campania Felix 2022 si è svolta nel territorio dei comuni di Sessa Aurunca, Roccamonfina e Marzano Appio (in provincia di Caserta) e ci ha fatto conoscere alcune esperienze di sviluppo del territorio che hanno avuto origine da progetti di inclusione sociale legati a particolari storie di vita degli ideatori. La “Comunità Viticonti” (in Ameglio, frazione di Marzano Appio), per persone con disabilità senza genitori o con genitori anziani, nasce dall’iniziativa di Luca Trapanese (da poco assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli), che nel 2007 ha fondato, a Napoli, l’associazione “A ruota libera ONLUS” e nel 2013 ha realizzato  la Cooperativa “Raggio di Sole” per dare vita a questa nuova esperienza del “Borgo Sociale”. Insieme ai ragazzi ospiti della Comunità  abbiamo visitato l’ormai storica “Sagra della Castagna e del Fungo Porcino” a Roccamonfina, ricevuti dalla locale Pro Loco, ed abbiamo assaggiato i prodotti delle “Officine Contadine” dell’agronoma Eleonora Venturelli (fondatrice dell’azienda agricola di ispirazione biologica “La Sessanella”). Poi abbiamo pranzato tutti insieme con i Frati francescani, custodi del vicino Santuario della Madonna dei Lattani

Nel pomeriggio della stessa giornata siamo tornati (come l’anno scorso) – sempre sulle pendici dell’antico cratere di Roccamonfina – nel Borgo di Valogno (frazione di Sessa Aurunca), trasformato in Borgo d’Arte da Giovanni Casale che, insieme alla moglie Dora Mesolella, è tornato a vivere nel paese di origine paterno per garantire l’habitat più idoneo ai problemi di salute del figlio. Grazie al progetto “I colori del grigio”, l’Associazione culturale “Valogno Borgo d’Arte”, promuove un modo diverso di vivere e fruire il territorio attraverso l’arte murale. Il piccolo borgo si è, negli anni, riempito di splendidi murales realizzati da professionisti e amatori che raccontano le storie, i valori, le sfide e i dolori della comunità residente in questa frazione di Sessa Aurunca. Laddove il post-terremoto degli anni Ottanta del ‘900 ha portato il grigio cemento a coprire gli antichi muri di tufo,  si è intervenuto, con l’arte, a riportare colore e speranza!

La seconda giornata del Festival in Campania Felix si è svolta al confine tra le province di Napoli e di Caserta, territorio che maggiormente soffre i noti problemi determinati dalla criminalità organizzata e dalle ecomafie. Ciononostante in queste zone si sono sviluppate esperienze museali di grosso interesse civile e culturale come il complesso del “Belvedere di San Leucio” (gestito dal comune di Caserta), caratterizzato dalla sezione di archeologia industriale dedicata all’antica fabbrica della seta, nella quale si possono ammirare i nove telai a mano – ancora funzionanti – che producono broccati, lampassi, damaschi e la famosa “coperta leuciana” e, ancora, i due enormi torcitoi e la ruota idraulica che dà loro il movimento. Non molto lontano da S. Leucio, a S. Antimo (in provincia di Napoli), vive e lavora, anche nel settore tessile, una numerosa comunità multietnica, composta per la maggior parte da bengalesi. Da parecchi anni questa operosa comunità deve sopportare varie avversità, anche a causa della criminalità locale, ed è supportata in queste lotte dall’Associazione antirazzista e interetnica 3 Febbraio (A3F). Insieme agli amici bengalesi e dell’A3F abbiamo visitato il complesso di S. Leucio, con guide esperte nella mediazione culturale, dando vita ad un originale “gemellaggio tessile” multietnico e trans-temporale. Poi abbiamo pranzato tutti insieme in un ristorante bengalese, con cibi etnici e con la mozzarella di bufala della vicina azienda agricola “Di Santo”, condividendo un altro momento molto “gustoso”.

Anche in questa seconda giornata, siamo tornati da amici conosciuti nelle precedenti edizioni del Festival, con l’escursione agri-turistica nell’agro atellano (territorio di origini preromane tra la provincia di Napoli e Caserta). Sul far della sera abbiamo passeggiato nel vigneto storico dell’azienda vitivinicola “Novantanovesima Grotta”, nel comune di Cesa tra gli alti filari di “viti maritate” (le cd. “alberate”) accompagnati da Cesario Marrandino e Mirella Frippa, che ci hanno raccontato della loro passione – trasmessa di generazione in generazione – per la produzione vitivinicola dello storico vino asprinio. Brindando con un calice di questo vino spumantizzato, abbiamo anche appreso con piacere che l’attivo Comitato promotore locale ha candidato la tecnica dell’”alberata” per il titolo di “patrimonio dell’UNESCO”.

La terza giornata di IT.A.CÀ Campania Felix 2022 è stata dedicata ai “dialoghi” con un castello svevo ed un acquedotto vanvitelliano.

Nella mattinata, l’Acquedotto carolino (anche detto “Ponti della Valle di Maddaloni”, patrimonio UNESCO) ci ha raccontato la storia di un’ardita architettura idraulica settecentesca progettata e realizzata da Luigi Vanvitelli, che è mirabilmente sopravvissuta ai secoli e, ancora oggi, porta l’acqua alla Reggia di Caserta. Ai piedi dei “Ponti”, davanti al Mausoleo che la ricorda, abbiamo poi ascoltato la storia – questa volta molto triste – della fase decisiva della storica battaglia (nota come battaglia del Volturno, una delle più importanti del Risorgimento italiano) combattuta tra le truppe garibaldine e quelle borboniche nel 1860. Qui il Mausoleo ci ha detto che, dopo la nostra guerra civile, si è tenuta viva la memoria dei vincitori (i garibaldini) ma non dei vinti (i soldati borbonici)!

Nel pomeriggio, il dialogo con il vicino castello svevo ci ha condotto a vivere un’esperienza di “trekking letterario”, cioè di “camminare leggendo”, o “leggere camminando”, sui territori dei quali ha scritto qualcuno di quelli che cammina. In questo caso, chi ha scritto è l’ingegnere ambientale Alberto Di Buono, che vive ed opera ad Acerra, da un trentennio professionalmente impegnato per la tutela dell’ambiente, e che in questi luoghi viene sin da bambino. Il libro protagonista del trekking è stato “Terra di nessuno”, definito dall’Autore “romanzo ambientale” e dalla critica (che lo ha favorevolmente recensito) “romanzo di formazione”. Il Castello di Matinale, sul monte di Cancello Scalo (frazione di S. Felice a Cancello), con il quale abbiamo dialogato, è una fortezza  di origine sveva (edificato su una più antica roccaforte longobarda fatta costruire da Rudovaco). Nel libro il castello prende il nome di Oikos/Casa e, tra l’altro, racconta la storia del suo degrado negli ultimi decenni di una storia millenaria. Ascendendo verso il castello, a poco a poco, la vasta pianura della Campania Felix si dispiegava avanti al nostro sguardo, fino al mare, ed appariva – come ci ha fatto notare Alberto – “calma, serena e silenziosa e non ci rendevamo conto che c’era gente che in quel momento laggiù si uccideva, si drogava, faceva cose da pazzi per ottenere chissà cosa”… e poi ha aggiunto Alberto, forse su suggerimento di Oikos – “dovremmo avere la capacità di tornare a guardare le cose della vita come da sopra questa montagna!”

La quarta ed ultima giornata del Festival campano si è svolta su un bene sequestrato alla criminalità organizzata (ancora nel territorio del comune di Sessa Aurunca, vicino al confine naturale del fiume Garigliano) ed affidato alla Cooperativa sociale “Al di là dei sogni” che, dal 2008, porta avanti un progetto ambizioso – “La fattoria dei sogni” –  che vuole tenere insieme il rispetto dell’ambiente, l’educazione alla legalità e la solidarietà e giustizia sociale. La Cooperativa è parte della rete locale NCO – Nuova cooperazione organizzata e, tra l’altro, gestisce periodicamente i campi di lavoro estivi promossi da “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. 

Il Forum “IT.A.CÀ Campania Felix 2022: Habitat – Abitare il futuro”, che si è svolto sui terreni della Cooperativa, è stato un momento di riflessione e confronto sul tema nazionale del Festival 2022, come declinato nella tappa campana. Ma è stato anche un momento di convivialità e festa tra tutti i partecipanti e partner delle giornate della tappa, che si è concluso con un pranzo nel ristorante della Cooperativa. Gli spunti di riflessione sono stati lanciati da Simmaco Perretta, fondatore della Cooperativa che ci ha ospitato, da Omar Noviello, appassionato operatore sociale del Borgo Sociale di Ameglio, e da Pierluigi Umbriano, a nome dell’”Associazione 3 Febbraio” e della “Corrente Umanista Socialista”. Le conclusioni dei lavori del Forum sono state affidate all’ingegner Di Buono, che ha rilanciato la provocazione/metafora della “rana bollita” (esposta anche nel suo libro), per la quale l’attuale emergenza climatica è icasticamente rappresentata dalla situazione della rana che, se messa in una pentola di acqua che si riscalda progressivamente, non si accorge che, a poco a poco, sta morendo bollita…e l’assurda particolarità dell’attuale condizione mondiale sta nel fatto che l’umanità – diversamente dalla rana – ha accesso essa stessa il fuoco sotto la pentola nella quale morirà bollita… quindi, la prima cosa da fare, necessaria ma non sufficiente, è spegnere il fuoco sotto la pentola!

Nel pomeriggio il Forum è diventato itinerante, con una passeggiata lungo il fiume Garigliano, nel tratto in cui giunge al mare (da tempo parte del “Parco regionale di Roccamonfina e delle Foci del Garigliano”). In prossimità del mare ci siamo fermati nei pressi del Ponte Real Ferdinando, altra opera mirabile di ingegneria civile borbonica costruita nel 1832 (all’epoca, secondo ponte sospeso di Europa) e, finalmente, siamo arrivati alla foce del Garigliano per contemplare il sole al tramonto sui Campi Flegrei, sulle isole di Ischia e Ponza, sul Golfo di Gaeta e sulla tappa di quest’anno in Campania Felix.

Gli eventi sono stati tutti coordinati, come referente della tappa per il Festival nazionale, da.

  • ASSOCIAZIONE. “NAPOLI inVITA. PERSONE IDEE OPERE PER LO SVILUPPO SOCIALE DEL TERRITORIO” (www.napolinvita.com)

Hanno collaborano come partner degli stessi eventi:

Con il Patrocinio di:

Hanno preso parte, in amicizia:

  • ASSOCIAZIONE  “#IORESTO” DI CROTONE www.ioresto.org 
  • ALESSANDRO FRONTERA, agronomo, guida turistica ambientale, autore del libro “CALABBRIA COST TU COST” https://www.facebook.com/profile.php?id=100031027043829
  • MIKA TAKIZAWA, sommelier di vini e distillati internazionali e assaggiatrice ufficiale di oli extravergini di oliva e olive da tavola, specializzata nella promozione di prodotti artigianali d’eccellenza, coniugando luoghi di rilevante interesse per il patrimonio culturale e ambientale italiano con eventi tematici, degustazioni e visite guidate.

Blog IT.A.CÀ
Luigi Mingrone 
Coordinamento Tappa Campania Felix 

foto Luigi Mingrone

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