L’atto rivoluzionario del camminare | Il Cammino dell’Unione

Cari viaggiatori e care viaggiatrici! Anno dopo anno la nostra nave IT.A.CÀ accoglie sempre più realtà che come noi hanno a cuore l’ambiente e il benessere dei cittadini. Collegandoci al tema nazionale di questa XIV edizione del festival “HABITAT – ABITARE IL FUTURO”, oggi parliamo di un cammino inaugurato a fine aprile 2022, che con il suo percorso ad anello coinvolge ben 10 comuni del modenese. Con noi sono presenti Giuseppe “Leo” Leonelli e Federica Bergonzini, i fondatori del Cammino dell’Unione.

Federica e Leo lungo il Cammino dell’Unione con il loro sorriso soddisfatto e contagioso

Parlateci un po’ di voi. Qual è stato il percorso che vi ha portato a questo progetto? 

Federica Bergonzini: << Ciao! Ho 27 anni (istintivamente stavo per dire 19), sono nata a Vignola dove attualmente vivo felicemente. Non sono stata sempre qui, però: gli anni dell’Università mi hanno portata prima a Milano, poi in Australia, poi di nuovo a Milano ed infine a Santiago (del Cile). La mia passione – per non chiamarla dipendenza – per il cammino è emersa proprio poco prima di trasferirmi in Sud America. Era l’estate prima del mio ultimo anno di magistrale, e le preoccupazioni ed i pensieri sul “che cosa fare da grande” incominciavano a farsi sentire, così, di getto, decisi che prima di raggiungere Santiago del Cile in aereo sarei andata a quello di Compostela, a piedi. Non so dire che cosa mi aspettassi da quella prima esperienza di cammino, ma so per certo che in me c’è un prima e un dopo Santiago.

Da quell’estate del 2018 è cambiato tutto: percezione, osservazione, relazioni, priorità, obiettivi. Ho iniziato a fantasticare di vivere in un territorio attraversato da gente che cammina e dalle loro storie. E così, tornata a casa, con gli occhi di chi ha avuto la fortuna di scomparire per un po’ per ritornare più consapevole del bello che si nasconde tutto intorno, ho iniziato a camminare in lungo e in largo immaginando di tracciare un percorso. Allora non conoscevo ancora Leo, senza il quale non ce l’avrei mai fatta (e non ce la farei tutt’ora!). L’incontro con lui è stato naturale e provvidenziale. Lo conoscevo di vista, un po’ per i libri, un po’ per il bar (Acquerello, ndr). Un giorno qualcuno mi disse che anche lui, come me, stava cercando di tracciare un Cammino nei nostri territori. Non ci ho pensato due volte, gli ho scritto e dopo aver chiacchierato per neanche 10 minuti, eravamo già in Cammino!>>.

Leo: << Esatto, è stata la passione per i cammini che ci ha fatto incontrare e abbiamo trovato il modo di intrecciare idee, aspetti pratici e la determinazione di realizzare quello che era diventato il nostro progetto. E’ nato tutto dal Cammino di Santiago. L’avevamo fatto in tempi e con itinerari diversi, ma entrambi avevamo acquisito la consapevolezza che attraversare un territorio al ritmo dei propri passi era il modo migliore per conoscerlo e relazionarsi con le persone che lo abitano. Ci siamo capiti al volo, avevamo lo stesso desiderio: avremmo voluto vedere gente con lo zaino sulle spalle tra le colline vitate a lambrusco o guardare con gli occhi pieni di meraviglia i Sassi di Roccamalatina. Non solo, avevamo anche la stessa convinzione: quella di abitare in un territorio ricco di storia, di bellezza, con gli ingredienti giusti per costruire un bel cammino. Era quello che ci bastava per muovere i primi passi e far lavorare l’immaginazione>>.

Scorcio sulla Rocca di Vignola, punto di partenza e di arrivo del Cammino

Da cosa è nata l’idea e perché chiamarlo “Cammino dell’Unione”?

Federica: << Credo che chiunque abbia percorso un cammino in vita sua, o comunque sia abituata a camminare, conosca dentro di sé il perché di questo progetto. Camminare è una dimensione magica con la quale, dopo esserne venuti a contatto, non ci si vuole più staccare. Camminando, con lentezza e consapevolezza e con tutto il necessario sulle proprie spalle, si ritorna per me all’essenziale. Il tempo si fa più lento e più denso, gli occhi scavano più in profondità nelle cose e nelle persone, ci si immerge con la natura e il paesaggio circostante entrando a farne parte.

Il camminare e chi cammina, dal mio punto di vista, rappresentano il mezzo migliore, più sano più ricco e più umano, per sentirsi vivi e allo stesso tempo mantenere in vita i luoghi che si attraversano. La speranza, allora, è quella di vedere i nostri sentieri e i nostri paesi riempirsi di vita e di viandanti, di ricchezza non tanto materiale quanto umana e culturale. Il nome “Cammino dell’Unione”, dunque, ha un duplice significato: Unione sicuramente perché questo Cammino si snoda attraverso i Comuni che fanno parte dell’Unione Terre di Castelli, ma anche e soprattutto per il significato simbolico che evoca la parola “Unione”, a ricordarci quel rapporto magico al quale accennavo poco fa che si instaura tra camminatori, territori e luoghi una volta messi in Cammino>>.

Leo: << La parola Unione ci è piaciuta fin da subito. Sono tempi in cui si sta perdendo l’abitudine al confronto, alla vita condivisa, all’ascolto e all’accettazione del diverso. Sembra che la tendenza sia quella di restare concentrati su se stessi, di sentirsi al centro dell’Universo. Per invertire questo percorso è importante unirsi ad altre persone e condividere esperienze. Unione perché insieme si possono realizzare progetti che da soli è difficile o impensabile portare a termine. Il Cammino dell’Unione ne è un esempio concreto: senza Federica non sarei mai riuscito, da solo, a renderlo reale. Se non avessimo unito le nostre forze non saremmo qui, ora, a parlare del Cammino dell’Unione>>.

Credenziali e Attestato finale del Cammino dell’Unione

Com’è stato il rapporto con le amministrazioni e i locals?

Federica: << Il rapporto con le amministrazioni è stato fin da subito positivo e propositivo. Facendo parte di una Associazione di Promozione Sociale e avendo quindi avuto più volte a che fare con gli uffici pubblici, temevo che le tempistiche sarebbero state per forza di cose più lente del previsto. Ma con piacevole sorpresa sia il Comune di Vignola – punto di partenza e di arrivo del Cammino e quindi nostro primo riferimento – che l’ente Terre di Castelli  fin da subito hanno mostrato entusiasmo e interesse verso il nostro progetto, impegnandosi a supportarlo nel più breve tempo possibile.

Così, nonostante ne avessimo iniziato a parlare solo all’inizio dell’anno, ci hanno dato una mano per permettere la stampa di guide, credenziali e attestati finali e per realizzare l’Edizione Zero di inaugurazione del progetto. Anche le risposte dei locals sono state sorprendenti ed emozionanti: certo, prima che il Cammino prendesse effettivamente forma non è stato sempre facile comunicare il valore e l’idea del progetto a chi non è famigliare con il camminare, ma gli appassionati di cammini prima, e poi anche tutti gli altri poi, stanno mostrando sempre più affetto e disponibilità verso questo piccolo grande progetto che comunque – ci tengo a sottolineare – non riguarda solo me e Leo, ma tutti noi!

Quanto sarebbe bello, infatti, se, un po’ come accade lungo gli 800 km che portano a Santiago, anche qui le persone iniziassero sviluppare una accoglienza spontanea per i viandanti, offrendo loro un caffè, una torta, un passaggio, un piccolo aneddoto o una storia, o anche semplicemente un sorriso. La strada da fare è ancora tanta: ahimè non solo il nostro territorio ma tutta l’Italia non è esattamente un paese all’avanguardia per quanto riguarda il turismo zaino in spalla e l’accoglienza per viandanti; sarebbe bello ci fossero più strutture che offrono camerate, cucine condivise, posti tenda, accoglienza domenica, menù fatti a posta per chi cammina. Comunque, il numero di ristoratori e albergatori che ci contatta e/o accetta di prevedere tariffe speciali per i viandanti dell’Unione è in costante evoluzione… speriamo che continui così! >>.

Leo e Federica che festeggiano con delle gustose crescentine e un buon bicchiere di lambrusco

Qual è il vostro messaggio per il futuro e per le nuove generazioni?

Federica: << Mi sento di lanciare un messaggio ai ragazzi e alle ragazze della mia età, così come a tutte le persone che vivono qua, nelle Terre di Castelli: uscite, respirate, e camminate. Conoscere un territorio e sentirsi parte di esso è il primo, piccolo passo per rispettarlo e amarlo, e per sentirci accolti e accolte da lui stesso. Siamo talmente risucchiati dalla velocità della società moderna e abituati a riempirsi di cose, impegni e persone, che quasi abbiamo perso la capacità di fermarci e rallentare, di camminare senza per forza avere il bisogno di arrivare da qualche parte, ma per il semplice piacere di osservare la Natura intorno a noi, goderci l’aria aperta, conoscere la nostra casa e chi la abita.

E’ bello viaggiare, prendere un aereo e andare lontano e spero che non incontreremo mai più limiti nel farlo. Ma non dimentichiamoci che non è necessario essere a ore di distanza dalla propria abitazione per vivere un’avventura, immergerci nella Natura, conoscere nuove persone, fare esperienza. Potremmo trovarci dall’altra parte del mondo ma se non siamo in grado di guardare a fondo, non ci rimarranno che qualche foto e un paio di souvenir. Molte persone che abitano qui mi dicono che magari si metteranno in cammino, “ma non ha senso dormire a Levizzano se abito a Marano” – tanto per dirne una. E invece vi sbagliate di grosso: che emozione sentirsi in viaggio a 15 minuti di macchina da casa; che fortuna e che regalo avere 5 giorni di tempo per fare il tragitto che potremmo concludere in un’ora di auto. Provare per credere! >>.

Leo: << Pur accettando le veloci trasformazioni del mondo, e ritenendo giusto che le persone, quindi anche le nuove generazioni, vivano come più gli piaccia, vorrei invitare a non confondere il reale dal virtuale. Sarò vecchio e superato, ma credo ancora che il pianeta Terra sia il solo mondo possibile, reale, dove vivere. Vorrei dire a tutti di uscire, di toccare, annusare, incontrare persone vere, animali veri, alberi che non sono l’insieme di milioni di pixel ma presenze reali che si trovano in un determinato posto da centinaia di anni. Allora camminare diventa un atto rivoluzionario, il più semplice che abbiamo per restare aggrappati alla vita >>.

Wow, avete espresso tanti pensieri e lanciato interessanti riflessioni con cui ci sentiamo perfettamente allineati. 

Travelers, cosa aspettiamo? Annotiamoci subito questo cammino nella “TO DO LIST”: Anello di 102km, percorribile in cinque giorni da Vignola a Vignola, alla scoperta di paesi, colline, castelli e lambrusco nella provincia di Modena!

Ci vediamo in cammino!

Blog IT.A.CÀ
Aurora E. Ferrari
Responsabile comunicazione Tappa Spilamberto
Centro Culturale Almo
Linkedin | Youtube

Aurora E. Ferrari

 

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