Turismo lento in Calabria | Intervista ad Alessandro Frontera

Oggi nel nostro blog ci trasferiamo in Calabria nella zona delle Colline Crotonesi tra Umbriatico e Caccuri (in provincia di Crotone), per conoscere più da vicino questo suggestivo territorio attraverso le parole di Alessandro Frontera che ha una passione per i cammini; ma che è anche il coordinatore dell’unica tappa calabrese che ha deciso di adottare il nostro festival in questa 13a edizione per valorizzare e sensibilizzare il territorio sui temi del turismo responsabile, inclusivo e sostenibile.

Un grande lavoro territoriale che non potevamo non raccontare attraverso il nostro blog. Iniziamo! 

Ci racconteresti un po’ di te e del tuo background per presentarti ai nostri lettori?

Mi chiamo Alessandro Frontera, ho 38 anni, originario di Umbriatico nasco e vivo a Varese la maggior parte della mia vita fino al momento in cui decido di tornare in Calabria alla ricerca delle mie radici e di una vita più autentica.

Dottore agronomo da una parte, fondatore di Calabbria Cost Tu Cost  dall’altra, progetto di promozione della Calabria attraverso il turismo lento e il cammino, storyteller e scrittore in erba.

Alessandro Frontera

Per anni le esperienze maturate in diversi settori come agente di commercio mi hanno permesso di avere tutte le competenze necessarie per poter realizzare e costruire una nuova vita e così oggi cammino lungo una via che non avrei mai pensato di percorrere ma che mi appartiene più di qualunque altra cosa.

Dopo aver costruito la tua vita in Lombardia per 35 anni, cosa ha fatto accendere in te la necessità di tornare alle tue origini, in Calabria?

Il ritmo frenetico e esasperante della vita da agente di commercio e il non sentirmi più parte di un luogo mi hanno spinto a decidere di mollare tutto per cambiare vita. Oltre a questo con il tempo mi sono reso conto che in verità il sogno di vivere in Calabria era qualcosa forte e vivo in me fin da quando ero bambino.

Dopo aver raggiunto questa consapevolezza tutto è diventato più fluido e naturale e la voglia di dare il mio contributo per far conoscere la bellezza della mia terra è ogni giorno sempre più forte. Non potrei starmene qui a vivere una vita da spettatore, preferisco essere tra i protagonisti e i fautori del riscatto di una terra intera.

A breve uscirà la pubblicazione del tuo libro “Calabbria Cost Tu Cost” potresti anticiparci qualcosa su questa esperienza che ti ha portato a realizzare questo progetto? 

Il trasferimento al sud ha portato con sé la voglia di realizzare un cammino proprio qui, per scoprire e far conoscere la mia terra, ma anche per affrontare un percorso alla ricerca di risposte alle mia domande interiori.

Copertina libero Calabria Coast to Coast

Questa esperienza ha portato alla crescita continua del progetto e al voler scrivere e condividere il mio lungo cammino con altre persone.

Oggi per me questo libro è fonte di grande soddisfazione e gratitudine e sarà uno strumento fondamentale per donare ancora più visibilità alla Calabria e alle modalità migliori per scoprirla e viverla: in primis il turismo lento e sostenibile. 

Oltre a essere un amante del cammino sei anche il coordinatore assieme a un team locale dell’organizzazione della tappa alla sua prima edizione IT.A.CÀ Colline Alto Crotonesi – da Umbriatico a Caccuri che si terrà dal 6 all’8 agosto; potresti spiegarci perché la scelta di entrare nella rete nazionale del festival? 

Si è presentata l’opportunità di entrare a far parte di questa rete davvero importante e ho compreso fin da subito che questa occasione sarebbe potuta essere un grande trampolino di lancio per dare visibilità e far conoscere questi luoghi, spesso abbandonati e isolati dal resto del mondo, ma in fondo così ricchi da poter donare “quell’ossigeno” che in questo periodo particolare le persone stanno cercando.

E così con grande entusiasmo, a poche settimane dall’evento, siamo impegnati a realizzare il programma che ci siamo prefissati preparandoci ad accogliere al meglio le persone che “lentamente” decideranno di respirare i nostri luoghi. 

È nostra abitudine ormai chiedere una riflessione sul “Diritto di respirare”, tema della 13° edizione del festival: cosa significa per te questo diritto? 

Per quanto mi riguarda il diritto a respirare non è semplicemente un atto fisico ma è donare dignità, opportunità e far comprendere a delle popolazioni spesso disagiate quanti tesori in realtà siano in possesso. Oggi il vivere in un ambiente sano, con pratiche agricole sostenibili e tradizioni e rapporti umani ancora vivi è qualcosa che non ha prezzo.

Così un momento difficile dettato dalla pandemia in atto in realtà è capace di far comprendere quanto il nostro territorio sia predisposto ad una vita più vera, lenta e sana. Vi voglio lasciare dedicando al festival e alla nostra terra queste parole…

foto colline crotonesi

Foto di Alessandro Frontera

In questa parte di Calabria come nel resto di questa dolce e aspra terra il mare e la montagna si guardano come due innamorati.
Due luoghi distanti ma vicini al tempo stesso.
Dal blu del mare si arriva al verde delle montagne in pochi istanti, persino i profumi sono capaci di raggiungere le bianche spiagge fino alle cime innevate.
I pensieri e i desideri volano velocemente tra questi due luoghi spesso sorvolando le dolci colline che abitano nel mezzo.
L’uomo vorrebbe viaggiare rapidamente per raggiungere una o l’altra meta quasi dimenticandosi di ciò che abita nel mezzo considerato troppo isolato e di non interesse.
Ma è tra le colline alto crotonesi che è possibile riscoprire ciò che l’animo moderno sta cercando. 
Qui tra Umbriatico e Caccuri il tempo pare essersi fermato, anzi quasi capace di portare l’essere in un’epoca antica. 
Le colline accolgono la natura in modo unico e speciale. Qui non si segue il ritmo dell’orologio ma bensì del sole e del susseguirsi lento delle stagioni. 
Gli ulivi, i pascoli, gli animali accompagnano i viandanti lungo il loro viaggio. 
Le querce antiche disseminate qua e là raccontano storie, mostrano panorami ma soprattutto donano ossigeno. 
Ci dimentichiamo quanto questo sia fondamentale per la nostra vita e qui ce n’è così tanto da non essere utilizzato. 
Le lunghe strade piene di curve e i vicoli stretti degli abitati non sono ostacoli del viaggio ma bensì angoli meravigliosi dell’anima da scoprire con occhi veri ed emozioni profonde .
Le case abbandonate, le vecchie case di campagna, gli anziani chiedono di essere vissuti e ascoltati nuovamente. 

Ringraziamo Alessandro Frontera per queste belle parole e per essersi raccontato, quindi non resta che invitarvi a partecipare agli eventi della nostra tappa Colline Alto Crotonesi – da Umbriatico a Caccuri dal 6 all”8 agosto e come sempre vi auguriamo buon viaggio 🙂

Samantha Costa
Tirocinio IT.A.CÀ

Itaca | Samantha Costa | Foto corpo testo

Samantha Costa

 

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