La nuova frontiera del Turismo Dolce | Intervista ad Anna Donati (Alleanza Mobilità Dolce)

Cari amici viaggiatori e amiche viaggiatrici

Anna Donati, Portavoce Alleanza Mobilità Dolce

oggi nel nostro blog parliamo di viaggio lento e di come viaggiare in modo sostenibile alla scoperta del territorio, uno dei temi fondamentali di IT.A.CÀ. A questo proposito, presentiamo l’avanguardistico progetto dell’Alleanza Mobilità Dolce, in compagnia della sua portavoce Anna Donati.

Cosa si intende per “turismo dolce” e cosa ha reso possibile la realizzazione di un progetto avanguardistico e complesso come il vostro?

Anche in Italia, piano piano, sta crescendo la voglia di mobilità dolce a piedi, in bicicletta o su di una ferrovia turistica. Si sta affermando l’idea che il viaggio non è solo uno spostamento da fare velocemente per arrivare a destinazione, ma è turismo “esperienziale” per curare il proprio benessere e dare valore al tempo e per vivere a stretto contatto con la natura. La nostra esperienza come Alleanza per la Mobilità Dolce nasce dal lavoro di molte associazioni nazionali e locali che da anni si sono impegnate su questi temi: chi ha promosso l’utilizzo di ferrovie turistiche, chi la crescita dei cammini per la mobilità in bicicletta e le greenways, per la crescita dei treni locali.

Ci si è impegnati anche per lo sviluppo dei comuni “virtuosi”, per la sostenibilità, per la scoperta di Borghi Autentici d’Italia, delle loro bellezze e unicità, e sono sorte anche Associazioni per la tutela di parchi ed oasi. Fa parte, infine, della Alleanza chi si occupa di turismi come il Touring Club Italiano, Tezze di Mezzo e A.I.T.R che lavora per un turismo responsabile. Riassumendo possiamo dire che ci sono tre mondi dentro AMODO: la rete di mobilità dolce, la promozione di borghi, aree interne e natura, e il turismo sostenibile. Sono 28 le Associazioni che hanno promosso l’Alleanza e già un’altra decina hanno aderito al nostro Manifesto. Ci siamo messi insieme per integrare idee, cultura e progetti, per fare massa critica verso le istituzioni, per far conoscere ai cittadini/e questa novità del turismo dolce.

Ciclovie, cammini, greenways, ferrovie turistiche e locali, strade bianche e strade a scarso traffico: come si configura la valorizzazione del territorio promossa dall’Alleanza?

Questi percorsi e reti di mobilità dolce attraversano in genere aree interne a bassa densità e costituiscono un volano anche per il turismo sostenibile, l’accoglienza, l’artigianato, i beni storici ed i piccoli borghi italiani, la natura ed i parchi. Sono una opportunità di crescita intelligente, di rigenerazione del territorio e fruizione dei percorsi naturali.

Diventano anche un modo concreto per evitare l’abbandono del territorio e contrastare, anche grazie alla manutenzione delle reti, dei sentieri, dei manufatti, delle strade bianche e delle ferrovie, il dissesto idrogeologico del paese.

Un altro elemento importante è la funzione di “ricucitura” che queste infrastrutture verdi possono determinare sugli spazi naturali, come parchi, riserve, oasi, anche per indurre una accessibilità coerente con la sostenibilità, la riduzione dei gas serra e dell’inquinamento.

In che modo la riscoperta di queste vie può agevolare la valorizzazione del territorio locale e favorire la restanza degli attori turistici locali?

La mobilità dolce può dare valore ai piccoli borghi ed alle aree interne, come punta a fare anche la nuova Legge approvata nel 2017 per i piccoli comuni. A ridosso alle reti dei percorsi sia stradali che ferroviarie vi sono anche interessanti manufatti che possono essere recuperati e legati alle attività di promozione ed accoglienza.

Come nel caso del progetto Cammini e Percorsi, gestito dall’Agenzia del Demanio e che punta alla riqualificazione e riuso di immobili pubblici situati lungo percorsi ciclopedonali e itinerari storico-religiosi. L’obiettivo del progetto è riutilizzare gli immobili pubblici come servizi e esperienze autentiche per camminatori, pellegrini e ciclisti, in linea con la filosofia del viaggio lento.

Diversi operatori privati si stanno aprendo a queste attività con la fornitura di servizi, con proposte integrate di accoglienza del pellegrino che cammina, di trasporto bici, assistenza e ciclofficine, con la vendita delle eccellenze del territorio, con guide turistiche ed ambientali.

Stanno nascendo dunque piccole economie locali legati alla mobilità dolce molto interessanti, come sta crescendo l’Associazione Italiana per il Turismo Responsabile, che riunisce un centinaio di queste esperienze.

Quali sono gli eventi e/o gli itinerari che avete proposto al pubblico per sensibilizzarlo e fargli fare esperienza del genere di turismo sostenibile da voi promosso?

Premetto che l’Alleanza è una rete che mette insieme le esperienze ed il lavoro di tante associazioni. Sono quindi loro a proporre progetti, eventi ed itinerari che possiamo riunire in tre ambiti: chi promuove i cammini e qui abbiamo la Rete dei Cammini che riunisce 28 percorsi di grande interesse, tra cui il Cammino Minerario di Santa Barbara, la via Romea germanica, la via di Francesco e la via Micaelica. O la collaborazione con l’Associazione della via Francigena, che è tra i nostri patrocinatori.

Il secondo tipo di eventi sono legati alla promozione della bicicletta e qui un grande lavoro è svolto da ARI Randonneur, i pedalatori che utilizzano strade bianche ed a basso traffico, con una mappatura del territorio molto accurata. Lavoriamo anche per la realizzazione delle Ciclovie Turistiche Nazionali e siamo in rete con molte associazioni di promozione della bicicletta nelle aree interne come il progetto ViviAppenninoTour.

A tutto questo, infine, va affiancato il grande lavoro per le ferrovie turistiche, di cui abbiamo ottenuto anche una legge nel 2017, con una lista di 18 ferrovie turistiche, in parte già avviate come il treno Natura della val D’Orcia, il Treno Blu sul lago d’iseo, la linea della Valle dei Templi, il trenino verde della Sardegna, la ferrovia Irpina da Avellino a Rocchetta SA. Ma anche la promozione di treni turistici sulle linee locali come può essere la linea ferroviaria Porrettana o la ferrovia Faenza-Firenze.

Molte di queste esperienze non sono un semplice viaggio lento ma sono quasi sempre abbinate con la conoscenza dei luoghi e del paesaggio, al cibo e alle tradizioni locali o a nuovi eventi culturali come lo Sponz Festival di Vinicio Capossela a Calitri.

Un nostro obiettivo è quello di integrare queste reti e questi progetti di accoglienza, promuovendo la collaborazione delle associazioni, in modo che sia possibile l’intermodalità dolce.  Per far scegliere al viaggiatore un’ esperienza di viaggio su misura dove può camminare, pedalare e usare il treno in modo integrato e semplice. Per questo stiamo lavorando ad un Atlante della Mobilità Dolce italiana, il cui progetto abbiamo presentato a Fa la cosa Giusta! il 9 marzo a Milano.

Cos’è la “la Primavera per la Mobilità Dolce” e come si inserisce la collaborazione con IT.A.CÀ nell’edizione 2019 di questo format?

L’Alleanza per la Mobilità Dolce promuove la Primavera per la Mobilità Dolce 2019, al 21 marzo al 21 giugno 2019 decine di eventi per chi ama pedalare, camminare, scoprire ferrovie e treni turistici, per immergersi nella cultura e nel paesaggio italiano. E’ un modo concreto per far arrivare il messaggio e le opportunità ai cittadini/e che hanno voglia di esserci e scoprire nuove opportunità, spesso proprio vicino a casa. Occasione per il lancio della Primavera è stat il convegno di AMODO del 9 marzo 2019 a Milano durante Fà la cosa giusta!, fiera sugli stili di vita sostenibili organizzata da Terre di Mezzo, dove abbiamo fatto il punto sulle esperienze innovative di mobilità dolce e turismo sostenibile.

Durante la Primavera si svolge il 4 e 5 maggio, la seconda Giornata Nazionale delle Ferrovie delle Meraviglie, dove antiche ferrovie e vecchi tracciati saranno valorizzati con treni storici, ferrovie turistiche o come greenways su cui camminare e pedalare.

A chiusura della Primavera 2019 faremo la consueta Maratona Ferroviaria, luogo i tracciati locali e linee complementari: un viaggio completamente fuori rotta nel nostro Belpaese.

Di recente è arrivata la proposta di A.I.T.R di collaborare nell’ambito della Primavera dolce anche al festival IT.A.CÀ studiando un evento comune e questa idea ci ha fatto molto piacere: stiamo riflettendo su come intrecciare eventi e percorsi.

Da tempo seguo questa vostra bellissima esperienza, capace di mobilitare, idee, giovani, territori, ed anche nuove parole e pensieri su cui meditare. La “Restanza”, il concetto da voi scelto per quest’ anno, è una magnifica idea per sostenere scelte di vita consapevoli, presidio del territorio e cura dei beni comuni. Anche la nostra filosofia e cultura ha questi orizzonti e questa visione.

Ringraziamo Anna per averci raccontato questo importante progetto e quindi non resta che augurarvi come sempre buon viaggio e che sia lento e sostenibile 🙂

Blog IT.A.CÀ
Arianna Piazzi 

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