Movimento Tellurico: ecologia e solidarietà | Intervista a Enrico Sgarella

Carissimi amici viaggiatori e carissime amiche viaggiatrici oggi nel nostro blog siamo in compagnia di Enrico Sgarella, Presidente Aps “Movimento Tellurico, trekking ecologia e solidarietà”. Nell’intervista Sgarella ci racconta la nascita e lo sviluppo dell’Associazione, la cui aspirazione è creare un “grande progetto per tutto il Paese basato sulla prevenzione e sulla messa in sicurezza degli edifici, a partire da quelli pubblici, in particolare scuole e ospedali, e che preveda per i privati l’integrale deducibilità delle spese sostenute a tali scopi”.

Enrico Sgarella e Vincenzo Lattanzi

Cos’è Movimento Tellurico e dove nasce?  

Movimento Tellurico è una associazione di promozione sociale (APS) che nasce nel 2013 dall’esperienza di una prima “Lunga Marcia per L’Aquila”, un trekking di solidarietà di 6 giorni da Roma all’Aquila che si è svolto dal 30 giugno 2012 al 5 luglio 2012. Propone un camminare insieme, non solo per motivi escursionistici, ma per sostenere un’idea, una rivendicazione. Si potrebbe ridefinire non un’associazione che propone escursioni ma “Un’idea che cammina”.

Qual è la mission del movimento? (Quali finalità vi proponete di raggiungere)?  

A maggio del 2012, proprio mentre la prima Lunga Marcia era in fase organizzativa, si verificò il terremoto che colpì l’Emilia. Da una prima camminata che aveva il semplice scopo di manifestare solidarietà con il capoluogo abruzzese, ancora immobile nella sua distruzione a distanza di tre anni dal sisma, si passò ad un trekking di mobilitazione per la prevenzione antisismica. La domanda era: “perché attendere il prossimo terremoto per piangere i morti e verificare i danni e invece non avviare in tutto il paese una Grande Opera Diffusa per la messa in sicurezza del territorio e la diminuzione del rischio sisimico?”.

Qual è stato il percorso che ha portato dalla “Lunga Marcia per L’Aquila” del 2012 alla “Lunga Marcia nelle Terre Mutate” del 2017?  

Per le prime cinque edizioni la Lunga Marcia ha sempre avuto come punto di arrivo L’Aquila (tranne nel 2014 quando abbiamo invertito il senso di marcia arrivando ai Fori imperiali dove si sono incontrati i sindaci delle due città: Massimo Cialente e Ignazio Marino). Dopo i terremoti che hanno sconvolto quattro regioni nel 2016/17, era quasi inevitabile dover modificare il percorso per spostare la nostra azione e l’attenzione della manifestazione sui luoghi devastati dagli ultimi eventi sismici.

In modo altrettanto spontaneo è nata in tutti i partecipanti l’idea di porre tale percorso a disposizione di tutti quelli che lo vogliano fare da soli per incentivare da subito il ritorno del turismo lento ed ecosostenibile, ovvero trasformarlo in un cammino escursionistico che abbiamo chiamato “Cammino nelle Terre Mutate” con tutti i necessari mezzi di supporto, sito web, guida escursionistica ecc.

Dell’edizione della lunga marcia del 2017, ne avete fatto un docu-film che è stato proiettato in varie città. Com’è stata l’accoglienza del pubblico? É stato recepito il messaggio di fondo?  

La risposta è stata senz’altro positiva. Anzi siamo rimasti anche noi sorpresi  dall’ accoglienza molto buona  riservata al documentario-reportage degli  11 giorni di cammino. Abbiamo visto occhi lucidi e raccolto lunghi applausi. E dire che il docu-film è stato  girato con pochi mezzi, dobbiamo senz’altro ringraziare gli autori che hanno vissuto con noi questa intensa camminata per aver saputo cogliere il senso profondo dell’iniziativa. Grazie a Raffaele Pugliese, il regista e a Francesco D’Amore il video-maker.

Che sensazioni dà il viaggio a piedi che gli altri mezzi non danno?  

La condivisione profonda di un’esperienza che ti pone spalla a spalla con il tuo compagno di viaggio o con te stesso, quando cammini da solo, e che fa emergere pensieri che neppure sapevi di avere, una coscienza più profonda di quello che sei e di quello che sei mentre cammini lentamente in rapporto fisico così stretto con la natura che ti circonda, con la bellezza dell’ecosistema.

Oltre alle “Lunghe Marce”, quali altre iniziative avete attuato e quali proporrete nei prossimi mesi, oltre che iniziare una collaborazione con il festival IT.A.CÀ?  

La nostra è una esperienza che non si vuole limitare al tema del rapporto dell’uomo con la sua terra in territori in cui gli eventi sismici sono pur sempre un’eventualità da attendere con certezza, pur se non si sa il quando ciò avverrà, ma più in generale si propone una prospettiva di respiro più ampio ovvero quello sistemico del rapporto dell’uomo con il suo ambiente e con l’ecosistema che lo circonda più in generale. In tal senso abbiamo anche partecipato a camminate di protesta e di recente anche alla marcia per il No HUB Metanodotto Snam che attraversa proprio le zone sismiche più pericolose. Torniamo a quella che è stata la nostra prima parola d’ordine nel 2012: la prima vera Grande Opera da fare è la messa in sicurezza del territori dai disastri ambientali e dagli eventi sismici. Abbiamo comunque anche organizzato numerose camminate urbane a tema in occasione della Festa delle Donne o per l’anniversario della liberazione.

Hai un messaggio da comunicare ai nostri lettori? Un consiglio? Un viaggio? Un libro?  

Un libro è sicuramente quello pubblicato di recente da Paolo Piacentini con la casa editrice Terre di mezzo: “Appennino atto d’amore” (che sarà ospite in questa edizione di IT.A.CÀ Bologna 2018) e da Aprile 2019 la nuova guida escursionistica “Cammino nelle Terre Mutate” che verrà pubblicata dalla casa editrice Terre di Mezzo.

IT.A.CÀ ha il piacere di comunicare di aver iniziato un rapporto di partnership con l’Associazione, poiché crediamo nelle loro finalità e invitiamo le associazioni di volontariato e di promozione sociale che agiscono per la tutela dell’ambiente, così come le comunità di base, a unirsi al Movimento per la creazione di un progetto condiviso camminando insieme attraverso tutta l’Italia – Qui trovate le info per la Lunga Marcia 2018.

Vi ricordiamo che la prima tappa del festival sarà a Bologna dal 25 maggio al 4 giugno 2018: vi aspettiamo!

Blog IT.A.CÀ
Giulia Freguglia 

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