Diversità, Civiltà, Comunicazione: Storia e Storie tra Musica, Cinema, Letteratura

Cari amici,

Elena Lamberti_web

per la rubrica “In viaggio verso IT.A.CÁ” oggi siamo in compagnia di Elena Lamberti che abbiamo intervistaro a proposito di una bellissima iniziativa, di cui anche noi di IT.A.CA ne facciamo parte (qui link al Blog IT.A.CÀ dedicato alla programmazione) che ha avuto inizio il 1 marzo scorso e che continuerà fino al 4 maggio: si tratta del ciclo di incontri dal titolo “Diversità, Civiltà, Comunicazione: Storia e Storie tra Musica, Cinema, Letteratura”. 

Buona lettura!

Ci potresti spiegare che cosa è e come nasce “PERFORMIGRATION: LA GENTE È IL TERRITORIO”?

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L’iniziativa Diversità, Civiltà, Comunicazione: Storia e Storie tra Musica, Cinema, Letteratura è figlia del progetto biennale europeo PERFORMIGRATIONS: LA GENTE E’ IL TERRITORIO, finanziato nell’ambito del programma Cultura dell’Unione Europea, coordinato dall’Università di Bologna e dedicato ad esplorare, attraverso le storie di vita, i temi della diversità, del cambiamento e della mobilità. Il progetto è nato nel 2013 grazie alla collaborazione tra sedici istituzioni di alto profilo presenti in Europa (Italia, Austria, Portogallo, Grecia, Malta, Regno Unito) e in Canada (Montreal, Toronto, Vancouver) e, nel tempo, ha accolto realtà dei diversi territori per dare vita ad eventi itineranti e portare, di luogo in luogo, nuove forme condivise per riflettere sulle nuove geografie transnazionali.

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Dall’aprile 2015 al febbraio 2016, PERFORMIGRATIONS ha realizzato sette installazioni in sette città europee e canadesi (Bologna, Atene. Lisbona, Klagenfurt, Montreal, Toronto, Vancouver) frutto di un lavoro collaborativo tra artisti, accademici, operatori culturali, in sinergia con istituzioni e comunità locali. Nel mese di marzo il progetto terminerà i due anni di attività con gli ultimi eventi a La Valletta. Il ciclo di incontri su Diversità, Civiltà Comunicazione è il primo organizzato per rendere sostenibile il progetto oltre i due anni originariamente previsti, alla luce dei risultati più che incoraggianti ottenuti a tutt’oggi e non disperdere il partenariato costruito con energia e passione. Nello specifico, questi incontri continuano la collaborazione già posta in essere nel corso del mese Performigrations a Bologna (15 maggio / 15 giugno 2016) tra diverse istituzioni cittadine e nazionali e consolidano un dialogo che sta incoraggiando nuove metodologie di indagine condivise per conoscere le mappe culturali oggi in divenire.

Che cosa intendi per ridisegnare le carte geografiche ripartendo dalle persone? 

Ogni cultura, ogni tradizione ha una propria dominante geo-culturale tradotta in uno o più luoghi identitari. Nell’esperienza di Performigrations, il modo migliore per conoscere e riconoscere i mille territori che trascendono la geografia tradizionale è stato quello di ripartire dalle persone, dalle loro storie di vita interpretandole come discorsi culturali complessi e performativi per poi condividerli (con eventi, installazioni, laboratori). Siamo partiti dall’idea che la carta geografica non corrisponde al territorio reale, ma che è la gente a fare il territorio e che la gente è sempre in movimento (anche quando è stanziale). Anche per questo la collaborazione con ITACÀ è stata e resta importante.

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L’attenzione per le piccole o grandi comunità che oggi stanno cambiando le immagini identitarie e tradizionali dei luoghi così come li abbiamo conosciuti fino a ieri è nel DNA di ITACÀ, così come in quello di Performigrations. I viaggi di ITACÀ sono preziosi proprio per questo: aprono il locale all’universale e viceversa, valorizzano le differenze per creare nuove armonie e svelano nuove opportunità di movimento, non solo fisico, ma anche emotivo e culturale.

Ci potresti raccontare chi sono gli artisti che prendono parte a questa iniziativa?

Agli incontri parteciperanno artisti e studiosi amici di Performigrations che credono nell’importanza dello storytelling (musicale cinematografico, letterario) come strategia di indagine e di ascolto reciproco per costruire una società civile aperta e partecipata. Il Dominic Mancuso Group (Dominic Mancuso: voce e chitarra; Tony Zorzi: Chitarra; Paco Luviano: Basso; Chendy Leon: Percussioni; Jerry Caringi: Organo e fisarmonica; Johnny Johnson: sassofono e fiati) si fermerà a Bologna in occasione del loro tour europeo ‘One World / No Border’ che li porterà a compiere un viaggio a ritrovo dal Nord (il Canada) al Sud del mondo (l’Europa meridionale e mediterranea); il 1 marzo, rifletteremo con loro di come si possa testimoniare, attraverso l’esperienza musicale, la voglia di incontro e di accoglienza di tradizioni musicali diverse e complementari.

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Il 6 aprile, con il regista Paolo Quaregna affronteremo il dramma delle comunità autoctone del Canada che fino agli anni Ottanta hanno subito l’allontanamento forzato di bambini e giovani portati in collegi per essere ‘educati’ alla civiltà canadese di origine europea. Infine, il 4 maggio presenteremo l’edizione italiana del poema La Zona Desolata, dell’autrice canadese di origine ucraina Janice Kulyk Keefer, riscrittura del classico di T.S. Eliot in chiave eco-critica: si parlerà di pseudo-democrazia e di controllo del dissenso per ragionare, insieme, sulle forme oggi possibili di democrazia partecipata.

Grazie e invitiamo tutti a partecipare a questa bellissima iniziativa a Bologna 😉

Rubrica “In viaggio verso IT.A.CÀ”
Simona Zedda
Segreteria IT.A.CÀ
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