Scusa un’informazione … Gramigna@Itaca.doc

Pomo e Pepe il 31 Maggio in Piazza 11 settembre – ore 20:00 – Bologna

Pomo: “Scusa un’informazione… per il Parco della Montagnola? So che si ritrovano i contadini di Bologna, devo raggiungerli per prendere un pomodoro”

Pepe: “Prego, che io sappia in Montagnola oggi c’è IT.A.CÁ. Guarda lì i Sambaradan iniziano a suonare … seguiamoli, loro ci porteranno alla festa! Senti, scusa, dicevi … contadini? In città? A Bologna?”

Pomo: “É la Rivoluzione Verde amico, in Italia ci sono ormai 4,5 milioni* di contadini urbani. Aiule, balconi, spicchietti di verde condominiale, anche un davanzale può bastare. Hai un tetto? Perfetto!”

Pepe: “Ma dai? Quindi potrei avere un piccolo orto anche io? “

Pomo: “Saresti un nuovo contadino! Ti divertiresti, perché gli ortaggi sono piante allegre e piene di vita, crescono velocemente e danno gran soddisfazioni. In Italia è scoppiata la mania degli orti urbani, orti condominiali, scolastici, comunali, communty garden … anche i Macao hanno fatto un orto. Designer, artisti, architetti, urbanisti, sociologi, economisti studiano il fenomeno degli Urban Farmer“.

Pepe: “Ah ma allora è roba da intellettuali?”

Pomo: “Va là…è roba per tutti, sempre di verdure stiamo parlando… è un fenomeno legato alla stanchezza generalizzata verso pregiudizi, luoghi comuni, pubblicità, consumi di massa. Stiamo sviluppando un maggior senso critico verso i consumi e la gestione delle risorse, naturali e non. Basta sprechi altrimenti saremo sempre poveri. Ci stiamo svegliando dall’oblio dato da “consumismo=felicità”. Non trovi?”

Pepe: “Può essere!…comunque mi piacerebbe fare un viaggio lontano, dall’altra parte del mondo, dove vedere posti autentici, stupirmi, sentirmi a casa … una persona libera e non in coda ad un info point. Difficile da spiegare. E poi, vorrei portare ricchezza al paese che mi ospita. Mi hanno detto che i circuiti turistici “di massa” finiscono per impoverire la cultura del posto. Triste, vero?”

Pomo: “Ecco vedi, anche tu sei stanco dei consumi preconfezionati, superflui!”

Pepe: “Dai facciamoci un giro ad IT.A.CA’ il festival sul turismo responsabile. Voglio partire!“

Pomo: “Tu partirai per il tuo viaggio, che sarà un’esperienza! Io vado a prendere una pianta di pomodoro di quelle che regalano le ragazze/i di Gramigna**, diciamo ragazze/i…come noi và … Prendi un ortaggio anche tu!”

*fonte: CIA, la Confederazione Italiana Agricoltori

**fonte – Gramigna è la mappa online dei punti verdi presenti in città in particolare orti urbani, aiuole di guerrilla gardening e community garden. Gramigna parte da Bologna ma non ha confini definiti.
L’idea nasce dall’esigenza di capire quanto verde auto-gestito esiste nelle aree urbane e nelle zone limitrofe.

Oltre ai parchi e i giardini pubblici, le città sono piene di micro spazi verdi, angoli di aiuole lussureggianti, balconi in fiore, piccoli giardini e orti: una ricchezza privata che può trasformarsi in un vero e proprio patrimonio di risorse e relazioni.
Perché esiste Gramigna? Fare in modo che l’interesse dei singoli si trasformi in testimonianza pubblica e capitale sociale, un insieme di conoscenza, relazioni e scambi.
Chi coltiva il proprio orto sviluppa un personale rapporto con la natura e il cibo, sperimenta forme di produzione e consumo alternative (o complementari) alle strutture economiche centralizzate, dà esempio di pratiche ambientali sostenibili.
I “nuovi contadini” rappresentano una potenziale comunità di individui che condivide bisogni e principi, primi tra tutti il rispetto per la natura, la riduzione dei consumi e l’auto produzione.

Coltivi un orto o un davanzale?
Attiva il tuo punto sulla mappa, con Gramigna sarà utile vedere che siamo in tanti!
Gramigna sarà online tra 2 settimane
Puoi già seguire il progetto su
Facebook 

 

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